Il campionato dei "forzati" del pit stop

Prove, fisio, nutrizionisti. I meccanici come una squadra di calcio

Il campionato dei "forzati" del pit stop

Maranello. C'è un manipolo di metalmeccanici che avrebbe parecchio da insegnare a certe squadre del nostro calcio. Per umiltà, abnegazione, profilo basso, anche per stipendio. Ad assumerli in toto, potrebbero risanare in un attimo i bilanci disastrati della Serie A. La Juventus loro cugina, dovrebbe farci un pensierino... La squadra dei metalmeccanici Ferrari si allena ogni giorno della settimana, due volte al dì, una la mattina e una al pomeriggio. Venti togli e metti e venti togli e metti. Fanno quaranta e ci vogliono fisici bestiali quando i togli e metti riguardano otto gomme con cerchi di F1 con 4 pistole Hurricane da imbracciare che risucchiano e sparano bulloni grandi come palle da bowling, «provate a prenderle in mano e sparare, vi rompono la spalla» dice il loro boss, Diego Ioverno, l'ingegnere responsabile delle operazioni macchina. Per questo devono prendere parte a tre sessioni settimanali di training mirato con esperti di fitness, oltre ad affidarsi a nutrizionisti dedicati. Il loro stadio in mondovisione è quello dei Gran premi, il campetto per gli allenamenti si chiama Pit stop training facility, è ospitato dalla struttura mega grande e mega alta del nuovo simulatore a Fiorano, ed è come una grande palestra dove è stata ricreata la parte finale della pitlane in cui una Ferrari F1 del 2018 modificata, totalmente elettrica, accelera e inchioda nello spazio di dieci metri e via... togli e metti, togli e metti.

In F1 si dice che un buon pit stop non ti fa vincere, ma uno sbagliato ti fa perdere. La Rossa nel 2022 ha pasticciato prevalentemente per problemi di strategia ma anche a causa di qualche svarione ai box. Fra metalmeccanici si è schietti, mica fighetti come certi calciatori e piloti, non ci si nasconde: hanno diviso le loro performance in 4 categorie: buone sotto i 3 secondi; non buone tra i 3 secondi e i 3,5; cattive fra i 3,5 e i 4 e fallimentari sopra i 4 secondi. Nel 2022, 73% dei pit sotto i 3, l'obiettivo è arrivare all'84%. Da qui il doppio allenamento perché la rotazione del personale causava cali invece anche le riserve devono essere al top. «Per farlo li alleniamo anche sabotandogli il materiale per vedere come gestiscono l'imprevisto» dice il loro boss.

I metalmeccnaici hanno anche il proprio mondiale parallelo: il titolo appartiene alla McLaren, 1 secondo e 98 centesimi per il togli e metti, 2 secondi e zero tre il tempo totale considerando frenata e rilascio della monoposto.

La Red Bull? 2 e 06; la Ferrari? 2 e 09 crono complessivo... Ma in allenamento abbiamo fatto persino 1 secondo e 65». C'è fierezza, c'è senso di appartenenza, in dosi esponenziali. Perché qui non girano soldi, gira orgoglio, gira ferrarismo.

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