Campionato "tamponato", la Signora non si tira indietro

Milan-Juventus è la partita dei senza. Ibrahimovic, Bennacer, Tonali, Gabbia, Saelemaekers, Morata, Alex Sandro, Cuadrado

Campionato "tamponato", la Signora non si tira indietro

Milan-Juventus è la partita dei senza. Ibrahimovic, Bennacer, Tonali, Gabbia, Saelemaekers, Morata, Alex Sandro, Cuadrado. Si gioca comunque ma aggiungo forse, perché il virus toglie due uomini alla Juventus e sono stati effettuati nuovi tamponi, ieri e stamane. Ronza la testa di fronte a una situazione folle che si trascina dovunque ma nessuno, a Torino almeno, attende l'intervento dell'Asl, la squadra si trasferisce a Milano con tutte le prudenze. Vigilia strana di un evento importante, si va in campo contando gli effettivi, la partita conserva un interesse suo per storie antiche ma le cronache ultime non eccitano il popolo bianconero e insospettiscono quello milanista. Non so che razza di campionato sia questo, così come la Premier e la Bundesliga, la Ligue 1 e la Liga, intossicate da calendari, infortuni e covid che stanno rendendo imprevedibili le vigilie e poi le partite stesse. La Juventus va a Milano senza utilizzare gabole preventive medicoburocratiche, i tre assenti sono pesanti per un gruppo che non fa squadra e che cerca una identità smarrita. Venendo al campo, in caso di sconfitta significherà le dimissioni dal titolo ribadito per nove anni consecutivi. Non se lo augurano quelli dell'Inter che, nel caso, perderebbe una rivale e concorrente molesta ma vedrebbero il Milan confermare il primato, in una stagione di venti favorevoli eppoi chi spiegherebbe ai cinesi che un tipo come Stefano Pioli, di salario impiegatizio, sia riuscito nell'impresa mancata, per il secondo anno, dal tecnico di Lecce che tutto avrebbe per vincere il torneo? Questo non significa che qualcuno voglia il male dell'Inter ma pochi credono ancora nel Milan, come se fosse arrivato, per spinta o per caso, al primo posto in serie A.

È tutta roba vera e fresca quella rossonera, non così si può dire per casa Juventus che fa i conti, non soltanto con gli assenti e le nuvole dei tamponi ma con il bilancio che non permette, per scelta obbligata, di spendere nemmeno un euro, rendendo inutili certe voci di mercato da rigattieri. Senza pubblico, senza molto ma con due squadre che hanno fatto la storia del nostro football e che, per fortuna e non malanimo, tengono in piedi un mercoledì festivo ma anomalo, per usare un aggettivo moderato.

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