Non Cancellara, non Sagan: tra i favoriti sbuca l'olandese Terspra, che firma davanti alla folla del velodromo di Roubaix il suo grande capolavoro in solitaria.
Bravo, bravissimo l'outsider a tentare l'allungo quando mancano cinque chilometri al traguardo. A quel punto la situazione è abbastanza inusuale per la Parigi-Roubaix, che solitamente provvede con largo anticipo, complici i suoi 28 tratti di pavè, a scremare il gruppo. Stavolta invece c'è una mezza folla: sono in undici, tutti i migliori, pronti a giocarsi l'inconsueto sprint. Ancora più lucida e coraggiosa, dunque, la sfida di Terpstra: attaccare a testa bassa sperando che dietro siano tutti colti di sorpresa.
Il coraggio viene puntualmente premiato. Stanchi e tutti impegnati a marcarsi reciprocamente, i grandi nicchiano. Per l'olandese è una lunga cavalcata in apnea. Grande andatura, grande ritmo. Alla fine arriva al trionfo con 20'' di vantaggio.
E l'Italia? Come al solito. Pozzato sempre alla deriva, gli altri dispersi nelle foreste del Nord. Non vinciamo una superclassica dal 2008: molto tempo ancora passerà prima di rivincerne un'altra.
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