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Il betting ha un grande avvenire nell’Unione Europea, se è vero che nei prossimi due anni il mercato delle scommesse sportive raddoppierà la raccolta con punte elevatissime in alcuni paesi. Lo afferma una ricerca di prossima pubblicazione. La crescita è attesa ad alti livelli in Spagna e Francia dove la cultura del betting, lontana anni luce non solo dal modello inglese, ma anche da quello italiano, comincia solo ora ad affermarsi. In Spagna il fenomeno è in espansione nelle grandi città (Madrid più di Barcellona, Siviglia e Valencia) nonostante l’assenza di una legislazione ad hoc. La Francia, alle prese con oggettive ragioni di pubblica sicurezza, sta cercando una via di mezzo per contenere il fenomeno senza cozzare contro le norme comunitarie. C’è poi la Germania che fatica a trovare una regolamentazione comune nei “lander”, ma che è attesa a un movimento di oltre 7,5 miliardi nel 2010. In espansione anche il mercato dei paesi da poco entrati nella pancia comunitaria come Romania e Polonia.
Quanto all’Italia, le stime ufficiali del primo semestre confermano le anticipazioni fornite dal nostro giornale la scorsa settimana con una raccolta di 1980 milioni, oltre il 63% in più del corrispondente periodo del 2007. Le prospettive sono interessanti, a fine anno si potrebbe arrivare a 4 miliardi. C’è ancora spazio per investire. I dati di giugno ribadiscono la leadership di Snai con una quota di mercato pari al 36,90% e una raccolta di 115,30 milioni sui 312 complessivi. Sul podio Lottomatica (14,50%) e Match Point (10,30%). Un gradino sotto Intralot (9,60%), vicinissimo alla doppia cifra. Più indietro Microgame (6,70%) e Totosì (4,10%). Ma c'è dell'altro. Per la prima volta la nuova rete voluta dal Decreto Bersani ha superato la vecchia nella raccolta: in percentuale 52% contro 48%, in soldoni 164 milioni contro 148. Lottomatica è sempre al comando di questa particolare classifica con una quota del 27,90% davanti a Snai (20,50%) e Intralot (18,30%). Al quarto posto Eurobet (7,25%) che precede Match Point (4,54%).
In discesa il gioco online, in un anno ha perduto quasi il 15%. Nel primo semestre del 2007 valeva il 39,3%, negli stessi mesi del 2008 s’è assestato al 26,9%. Ma i dati potrebbero ulteriormente peggiorare perché la raccolta da maggio a giugno è passata dal 27,5% al 25%. “Una quota fisiologica”, afferma Raffaele Palmieri, presidente di Sicon, che in tempi non sospetti aveva parlato di un “online drogato” facendo riferimento a una raccolta telematica da ricondurre a quella terrestre.

In testa alla classifica di questo comparto figura Microgame con il 27,5% davanti a Totosì (15,7%) e Snai (13,6%). In ascesa Bwin che con un movimento di 7,6 milioni vale il 9,7% del mercato: niente male per un provider presente solo in questo settore.

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