Parisse senza benzina, Castrogiovanni al pronto soccorso e un'infermeria piena come un uovo. Le premesse sono queste per la sfida che vale la qualificazione automatica alla coppa del mondo che si giocherà tra quattro anni in Giappone. Ce la giochiamo con la Romania e non sarà una passeggiata. Chiariamoci: sulla carta gli azzurri sono superiori ma senza gemme – si è già visto - la corona azzurra brilla poco. E allora per i rumeni diventa la partita della vita. Octavian Morariu, membro del Cio e massimo dirigente della federazione, ha già lanciato il guanto di sfida. La pelle dell'orso gli italiani dovranno conquistarsela.
Lo stesso ha detto Lynn Howells, cittì gallese con un passato anche a Rovato che è tornato a ipotizzare un meccanismo di promozioni e retrocessioni anche per il Sei Nazioni. Come dire: tra italiani e rumeni le distanze sono millimetriche e la sfida di Exter vale qualcosa di più di una finale di consolazione.
Tra analisi e referti medici a Brunel restano poche carte nel mazzo.
Sono Campagnaro e Benvenuti nella cerniera light dei centri, terza linea trevigiana con Zanni numero 8 e il tridente Cittadini-Manici-Aguero in prima linea. E' l'ultima partita di un mondiale che, comunque vada, non ci spedisce fuori dalla palude. Brunel è al canto del cigno. Contratto fino a giugno. Poi, si dice, toccherà a un irlandese: Conor O'Shea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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