Il Diavolo ha un Santi alla corsa Champions. L'effetto Gimenez zittisce anche i fischi

Il gol del messicano piega il Verona dopo oltre un'ora incolore dei rossoneri

Il Diavolo ha un Santi alla corsa Champions. L'effetto Gimenez zittisce anche i fischi
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Il terzo successo nelle ultime 9 sfide a San Siro documentano da una parte la difficoltà tradita dai rossoneri nel diventare padroni del loro stadio e dall'altra le fragilità tattiche di questo team. A decidere, contro il Verona che non è certo un rivale di grande spessore, è lo squillo di Santiago Gimenez, niente di eccezionale naturalmente, di testa schiaccia in gol davanti alla porta sguarnita grazie all'assist di Leao che manda fuori posizione Montipò. Ma c'è davvero poco da salvare nella serata, a parte i 3 punti che consentono a Conceiçao di raggiungere in classifica i 41 punti del Bologna. Martedì sera col Feyenoord, per superare i playoff di Champions, ci sarà bisogno di molto altro.

La quarta maglia indossata nell'occasione dal Milan, con le virgolette applicate ai cognomi e i colori nero-verde, sembra quella del Venezia. Al pronti via, Maignan segnala subito che l'effetto Rotterdam non è alle spalle: una palla, innocua, gli scivola come saponetta tra i guanti procurando un angolo inatteso e qualche preoccupazione in panchina. Brutto segnale per tutto il Milan. Confermato prontamente dalla modesta fattura del gioco, sempre sotto ritmo, affidando all'abilità di Joao Felix (preso di mira dai veronesi con una striscia di falli) qualche giocata di rilievo e a Reijnders il primo pericolo deviato in angolo da Montipò. Chi aspetta al varco Gimenez deve attendere mezz'ora per vederlo in gol, col sinistro a incrociare, ma partendo da posizione di fuorigioco: è la prima volta che lo servono a dovere. Nel recupero della prima frazione, l'occasione migliore capita sui piedi di Musah (dopo combinazione Theo-Gimenez): l'americano alza la palla in curva tipo meta nel rugby. Dopo 53 gol subiti in stagione, il Verona non deve esaltarsi per guadagnare l'intervallo con lo 0 a 0.

I cambi della ripresa decisi dal Milan sono quasi tutti scontati e molto attesi. Il primo della lista presentata da Sergio Conceiçao è Leao, naturalmente, che prende il posto riscaldato da Sottil al debutto, senza infamia e senza lode. il secondo è lo spagnolo Jimenez controfigura di Walker, affaticato alla quarta esibizione consecutiva. Più avanti, dinanzi alla resistenza veronese, c'è posto anche per Pulisic, accolto con un boato di San Siro, a dimostrazione del credito riscosso presso il suo pubblico. Il muro costruito dal Verona nella ripresa comincia a sbriciolarsi, lentamente, dinanzi agli artigli dell'attacco milanista che alla mezz'ora trova una combinazione disegnata con grande classe e altrettanta tecnica.

Il merito del gol è da dividere tra lo spagnolo Jimenez che indovina il pallonetto per Leao il cui assist trova il messicano Santiago, davanti alla porta, e pronto a firmare il secondo sigillo della sua stagione, facile facile quest'ultimo, dopo la prodezza balistica di Empoli.

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