La festa del 2 giugno, la festa del Golden Gala. Nella serata di ieri si è disputata a Firenze la 43ª edizione del principale meeting italiano, intitolato al leggendario Pietro Mennea (scomparso dieci anni fa). Allo Stadio Luigi Ridolfi, un temporale si è abbattuto sulla zona di Campo Marte poi però le nubi si sono diradate per permettere all'atletica e ai suoi campioni di regalare spettacolo. A partire da Andy Díaz Hernández, il cubano d'Italia che, con un salto di 17,75 metri, migliora il limite nazionale all'aperto del triplo del suo coach Fabrizio Donato (17,60, Milano, 7 giugno 2000 a Milano).
In attesa di ricevere da World Athletics l'eleggibilità per gareggiare con la maglia azzurra, Diaz sulla carta è già ora una papabile medaglia per i Mondiali di Budapest di fine agosto. «Andy in Ungheria da azzurro? Non lo so, è materia del nationality review panel, che studierà il caso», ha affermato il presidente di World Athletics Sebastian Coe, mentre Diaz continua a sperare: «Vediamo se posso gareggiare al Mondiale, ma l'obiettivo è essere ai Giochi di Parigi».
Neanche il tempo di festeggiare un successo che ne arriva subito un altro in chiave italiana: quello di Leonardo Fabbri, fiorentino di Bagno a Ripoli e spinto dal pubblico di casa, vincitore della gara del peso con 21.73, sua migliore prestazione stagionale. È la prima volta che due azzurri vincono contemporaneamente in un meeting della Diamond League. Discreto Filippo Tortu, quarto nei 200 metri vinti dal 19enne Knighton. «Nonostante il tempo non sia migliore di quello fatto all'esordio in Kenya, sono contento del quarto posto». Dopo Diaz e Fabbri, arriva il tris di successi azzurri: la fiorentina Larissa Iapichino trionfa nel suo giardino di casa la gara del salto in lungo grazie al 6,79 metri ottenuto al primo salto. Un tripudio.
E poi, i 100 metri vinti dal campione del mondo Fred Kerley in 994 davanti al keniano Omanyala (1005). Per un altro toscano, Samuele Ceccarelli, oro europeo indoor sui 60 metri e ieri all'esordio nel Golden Gala, un gran quinto posto in 1013 che gli vale il personale. «Non esagero, mi sono venuti i brividi. Dico grazie a tutti». Dulcis in fundo, un record del mondo: quello nei 1500 metri della keniana Kipyegon (3'4911, battuto il primato precedente dell'etiope Dibaba risalente al 2015).
Nella serata di ieri è stato anche presentato il logo degli Europei di atletica leggera di Roma 2024, che precederanno di un mese e mezzo l'inizio dell'Olimpiade di Parigi 2024. A margine della serata, inoltre, il presidente di World Athletics Sebastian Coe ha ribadito: «Gli atleti russi non parteciperanno ai Mondiali di Budapest».
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