Ducati, all'ultima gara serve gioco di squadra pensando al team 2023

A Bagnaia basterà la vittoria di un compagno a Valencia, ma l'anno prossimo con Bastianini...

Ducati, all'ultima gara serve gioco di squadra pensando al team 2023

Adesso sì. Adesso che manca una sola gara alla fine del campionato, i piloti Ducati sono tutti pronti a fare il gioco di squadra. Ne sono perfino entusiasti, perché dopo essersi sentiti ripetere allo sfinimento di non intralciare i piani della Casa andando a infilarsi tra Pecco Bagnaia e il titolo iridato, ora il migliore aiuto alla causa possono darlo provando a vincere il GP di Valencia. Questa è una cosa che va a genio a Jack Miller, alla sua ultima gara sulla Rossa prima di approdare in KTM, che piace a Martin, deciso a lasciarsi alla spalle la caduta in Malesia quando era saldamente al comando, e sarebbe perfetta per Enea Bastianini, perché gli garantirebbe il terzo posto in campionato. Anche gli altri ducatisti, naturalmente, non disdegnerebbero.

Fabio Quartararo è stato bravo a tenere vivo il Mondiale 2022 fino all'ultimo dei venti appuntamenti ma per cambiare il corso della storia ha un solo risultato utile: la vittoria a Valencia con Bagnaia quindicesimo fuori dalla zona punti. È per questo che è benvenuto il successo di chiunque altro, ducatista o meno.

Dopodiché potrà partire la festa, attesa per la bellezza di 15 anni, da quando fu Casey Stoner a dare alla Casa di Borgo Panigale il primo alloro mondiale. Là dove non sono riusciti Valentino Rossi e Andrea Dovizioso, è in procinto di arrivare Francesco Bagnaia, ben sette GP all'attivo fino ad oggi, contro i tre di Quartararo e i quattro di Bastianini.

Già, Bastianini, Enea il campionato lo ha cominciato fin troppo bene, sentendo poi il peso di un possibile titolo che non era nei programmi e nemmeno nei sogni proibiti, e ritrovatosi in tempo per assicurarsi il posto nel Team Ducati ufficiale per le prossime due stagioni. Con lui e Bagnaia la Ducati avrà una bella coppia d'assi e al tempo stesso i classici due galli in un pollaio.

Esperto di compagni scomodi e anche di gestione piloti, essendo stato team manager di Yamaha e Cagiva, Giacomo Agostini, Mister 15 titoli, sostiene che «Poter contare su due piloti in grado di fare primo e secondo è il desiderio di ogni Casa e ogni squadra. Se ne hai uno che finisce decimo, quando l'altro non vince sei nei guai, invece così se non è uno è l'altro Certo, bisogna saperli gestire e potete star sicuri che qualche screzio ci sarà, ma è normale, perché se sei troppo gentleman non lo vinci il mondiale; l'importante è non esagerare e mantenere il rispetto l'uno per l'altro».

Gli facciamo notare che questa è una considerazione da team manager e gli chiediamo quella dell'Agostini pilota «Beh, sì è vero, faresti volentieri a

meno di avere al fianco un pilota forte, perché il tuo compagno è il primo avversario: ha la tua stessa moto e lo stesso supporto tecnico, quindi se perdi non è la moto ad uscire sconfitta, ma sei tu».

Ci sarà da divertirsi.

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