Il mondo al caldo del Qatar per giocarsi il titolo iridato, noi al gelo di Vienna a chiudere il 2022 nella maniera peggiore. La Nazionale di Mancini ha staccato la spina in anticipo, mostrando nello stadio intitolato ad Ernst Happel un atteggiamento fin troppo compassato. Passi indietro nel gioco anche sulle fasce, nei movimenti, persino nell'aggressività che è stata spesso una nostra arma vincente. Di fatto, mai come ieri sera, abbiamo iniziato a metabolizzare - due ore dopo il fischio finale della gara inaugurale ad Al Khor - la nostra pesante assenza dalla rassegna iridata. Lo dimostra l'approccio svagato e distratto alla gara, complice la solida e coriacea Austria, certamente più motivata, la cui forza era già emersa 17 mesi fa quando la affrontammo nella cavalcata vincente verso l'Europeo. E lo dimostra un atteggiamento cambiato di poco anche nella ripresa, quando l'insoddisfatto Mancini ha provato a inserire calciatori di maggiore qualità tecnica (vedi Zaniolo e Chiesa) che dovranno rappresentare il futuro azzurro.
Per il ct la gara di Vienna, alla quale la nostra Nazionale era arrivata con appena 25 giocatori dopo gli infortuni degli ultimi giorni, doveva essere una nuova occasione di continuare i suoi esperimenti di modulo ed elementi da inserire nella truppa in vista delle qualificazioni a Euro 2024. Alla fine, pur con due gol sul groppone - il secondo dei quali con gravi colpe personali -, il migliore risulterà addirittura Donnarumma. Tornato in porta dopo la gara in Albania trascorsa in panchina per festeggiare il 50° gettone e diventare il più giovane, a 23 anni e nove mesi, nella storia della Nazionale a raggiungere questo traguardo, regalerà tre parate da grande portiere che eviteranno la disfatta.
I gol di Schlager, con Verratti che protesta a torto per un fallo a metà campo a inizio azione, e di Alaba (punizione che sorprende Donnarumma) indirizzano al meglio la gara a favore degli austriaci di Rangnick, a lungo vicino alla panchina del Milan ma che poi ha sostituito Foda come ct dopo l'esperienza nello United. L'Italia si ferma a una leggera superiorità nel possesso palla, a due occasioni per Politano e Raspadori sventate da Lindner e a un paio di tentativi di Chiesa.
Troppo poco per far bene. C'è solo tempo per il 55° debuttante, lo juventino Miretti. Meglio andare in vacanza, mettersi tristemente davanti alla tv per seguire i Mondiali e ritrovarsi a marzo quando si farà sul serio contro l'Inghilterra.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.