E ora il Psg rosica: aveva in casa un diamante e l'ha scambiato per bigiotteria. Nel 2009 il Mike (non ancora «Magic») Maignan aveva 14 anni ed era uno dei tante ragazzini della cantera parigina che lo fece giocare nelle giovanili fino al 2015 quando l'ormai 20enne portiere francese di origini haitiane-guianesi venne - con poca lungimiranza - venduto al Lille al prezzo di saldo di un milione di euro. Per lui fu il primo di sei anni pieni di gloria (anche in nazionale), culminati nel 2021 con uno scudetto.
Ed è qui che entra in gioco il fiuto di Paolo Maldini che due anni fa per 15,3 milioni riesce a strapparlo alla concorrenza, portandolo (non senza qualche iniziale scetticismo da parte dell'ambiente milanista) alla corte di Pioli orfano dell'«ingrato» Donnarumma ingolosito dall'ingaggio sibaritico del Psg, proprio l'originario club dell'ex baby Maignan.
Ma la storia recente ha dimostrato come il vero affare lo abbia fatto il Milan, accaparrandosi a una cifra più che conveniente un portiere decisivo per la vittoria dello scudetto dell'anno scorso e fondamentale anche in questa entusiasmante avventura in Champions. Ma il discorso non è solo tecnico, è pure economico, considerato che oggi sul mercato questo Diavolo di portiere ha quintuplicato il suo valore. Ieri L'Equipe ha esaltato la prestazione di Mike dedicandogli la copertina, esattamente come aveva fatto tre settimane fa dopo le super parate che avevano permesso ai Bleus di battere in trasferta l'Irlanda.
Ora in Francia si mormora che il Psg capito - alla buon ora - l'errore storico commesso con Maignan stia lavorando per una clamorosa «operazione recupero»: certo, comprare a 80
milioni (ma forse anche di più...) ciò che si è venduto a 1, non è propriamente un successo finanziario; ma per un portiere «magico» si fa questo ed altro. E Gigio? La Ville Lumièr, per lui, è ormai illuminata solo di ombre.
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