Ecco la Juve horror show nel silenzio degli innocenti

Torino «Continuiamo a fare paura», dicono alla Juventus. Scherzando, stavolta. Facendo prendere ai propri giocatori le sembianze dei più famosi personaggi del cinema horror: oggi è il giorno di Halloween e allora tanto vale adeguarsi al clima, come era già accaduto l'anno passato. Probabile che il Bologna, avversario odierno, non abbia bisogno di vedere Conte travestito da vampiro o Buffon in versione Freddy Krueger per spaventarsi: però, dopo il festival degli orrori (arbitrali) ammirato a Catania, un sorriso è giusto provare a strapparlo comunque. Anche se è chiaro che la Juve ha i motivi per farlo - non fosse altro guardando la classifica - altri un po' meno.
Da Vinovo e zone limitrofe, comunque, nessuna parola ha fatto seguito alle esternazioni del presidente Agnelli: quello era il verbo da seguire («Abbiamo riconosciuto subito l'errore arbitrale, eppure siamo stati insultati vivendo uno stato quasi di assedio piuttosto atipico e insolito»), inutile aggiungere altro. Silenzio assoluto - il terzo negli ultimi sette mesi - e chissà se dopo la partita contro il Bologna qualcuno ritroverà la parola.
Di certo non l'ha persa Petrucci, il presidente del Coni che ieri, senza nominare espressamente la Juve e Agnelli, ha lanciato il suo messaggio: «Certi giudizi sulla giustizia sportiva da dopolavoro (in tal senso si era espresso la settimana scorsa il numero uno bianconero, ndr) è meglio ritirarli. Presidenti, siate più umili e fate un passo indietro. Il calcio è importante ma non è l'Eden: è sempre e solo uno sport. I giudici sportivi sono seri professionisti che hanno agito ad alto livello e hanno grosse responsabilità. Siamo solo alla decima giornata di campionato: se andiamo avanti così, dove arriveremo? Che si debba riformare parte della giustizia sportiva, anche alla luce degli ultimi scandali, è logico: ma da qui a insultare professionisti che operano in modo quasi gratuito ce ne passa. Dopo di che, non è così scontato che gli avvocati delle controparti siano migliori dei nostri».
Il presidente federale Abete ha quindi rincarato: «La giustizia sportiva è di qualità, i giudici vanno rispettati». Prima che Petrucci si augurasse toni bassi nei confronti di Juve-Inter di sabato: «Chi più grida è più debole».
Si cammina sulle uova, insomma. E c'è solo da augurarsi che stasera il signor Romeo e i suoi assistenti non combinino altri pasticci: il Bologna non avrà lo squalificato Diamanti, la Juve farà a meno di Vidal (lui pure appiedato dal giudice sportivo), Marchisio (caviglia, ma non preoccupa) e metterà mano a un turnover anche sostanzioso per avvicinarsi nel migliore dei modi al derby d'Italia.
In attacco potrebbe rimanere seduto addirittura Vucinic, il che apre la porta alla conferma di Bendtner o al rilancio di Matri al fianco di Giovinco.

Lo scorso anno, quando la Juve era già forte ma non faceva così paura, il Bologna fu una delle poche squadre a uscire indenne dallo Stadium: succedesse lo stesso oggi, contro un avversario che ha perso quattro delle ultime cinque partite, allora sì che Agnelli e la sua corte avrebbero un motivo valido per rimanere senza parole.

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