Ecco la nuova Rossa. Ma è un talk show

Presentati Leclerc e Sainz. Binotto non si nasconde e la parola d'ordine è: "Pazienza"

Ecco la nuova Rossa. Ma è un talk show

Purtroppo i mondiali non si conquistano producendo gli show più belli. Altrimenti la Ferrari avrebbe vinto molto di più. Quest'anno si è inventata una presentazione senza avere nulla da presentare, perché la SF21 resta ancora ben nascosta nei forzieri della gestione sportiva. Ma lo ha fatto bene, mandando in onda un filmato in perfetto Netflix Style, un prodotto patinato e divertente con i piloti bravissimi a recitare intervistandosi a vicenda. «Ma tu pensi davvero di battermi?» chiede Charles. «No, almeno non subito» risponde Carlos. Recitano dal divano di quella che una volta era la casa di Enzo Ferrari al centro della pista di Fiorano.

Basta questo per far sognare. Quando però dal Museo di Maranello, dalla sala dei trofei, va in onda il botta e risposta con la stampa internazionale, ogni velleità viene subito troncata sul nascere. Un po' come quando ti presenti da una ragazza con un bel mazzo di rose e lei ti dice subito che è allergica.

«Ci vuole un po' di pazienza». Lo dice Mattia Binotto, lo ripete Charles Leclerc, lo conferma Carlos Sainz. Il 2021 della Ferrari comincia senza proclami di vittoria. Non potrebbe essere diversamente visto come è andata a finire lo scorso anno. «L'obbiettivo minimo è migliorare il sesto posto tra i costruttori dello scorso anno e costruire una base solida per il 2022 - confessa Charles Leclerc lo scorso anno abbiamo imparato molto, ma le regole non ci hanno permesso rivoluzioni».

Il 2020 è stato un anno orribile. Un anno intrappolato nell'accordo suicida firmato con la Fia. Ma è inutile continuare a parlarne.

«L'anno scorso il nostro problema era la velocità in rettilineo per la mancanza di potenza, ma anche per l'eccessiva resistenza ammette Mattia Binotto - Abbiamo lavorato sul motore e sull'aerodinamica, abbiamo sfruttato l'unico gettone a disposizione per cambiare il retro. Saremo sicuramente più competitivi, ma quanto lo scopriremo in pista. Però in un inverno e con il congelamento in atto, non è ipotizzabile ripartire davanti».

La squadra è stata riorganizzata, le responsabilità ora sono tutte più chiare e Binotto non dovrà pensare a tutto lui. Non ci sono nomi nuovi e per un po' non ci saranno. «Non c'è stata l'occasione di migliorare la squadra», la spiegazione.

La novità più grossa è Carlos Sainz che con Leclerc forma la formazione più giovane dal 1968. «Non c'è un numero uno.

Il numero uno è la Ferrari», assicura Binotto. «Io sono qui per battere tutti, non solo il mio compagno», butta lì Leclerc. Sainz è qui per diventare campione del mondo. Non subito, ovvio. Deve aver pazienza.

Come tutta la Ferrari. Come tutti i ferraristi.

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