Lo Zenit raffredda l’entusiasmo del Torino in Europa League: al Petrovskij di San Pietroburgo finisce 2-0 per i russi. Solo con un’altra prova memorabile - stile Bilbao - i granata potranno riuscire, tra sette giorni, nella rimonta ed approdare ai quarti di finale. Servirà il 3-0 o il 4-1. Tutto in salita, quindi per i granata, rimasti in 10 dopo soli 27’. Benassi, già ammonito per un fallo tattico, ha rimediato il secondo giallo per un’entrata scorretta sul belga Witsel. Per riequilibrare il centrocampo, Ventura ha inserito Vives, sacrificando una punta, il veloce Martinez, utile nei contropiede.
L’inferiorità numerica ha bloccato psicologicamente il Toro, ripiegato nella sua metà campo a cercare di difendere lo 0-0. Ma il palleggio nella trequarti dello Zenit ha presto punito i granata: Witsel ha sfruttato errori e sfortuna - Glik è scivolato mentre stava per spazzare l’area - portando i russi sull’1-0. Padelli ha evitato il secondo gol con una respinta di piede su Hulk, con il Toro in nove per l’infortunio muscolare di Vives, sostituito qualche minuto dopo da Farnerud. Il portiere granata, però, si è arreso sull’azione successiva: una serie di tocchi di ’primà hanno portato Hulk al tiro. Il possente brasiliano ha colpito il palo, ma per Mimmo Criscito è stato un gioco da ragazzi infilare la porta rimasta sguarnita.
Il Toro ha continuato a subire, attento a non subire il terzo gol, ma troppo remissivo e restio a costruire gioco. Si è svegliato negli ultimi 10’ scarsi, ma prima Garay ha stoppato Maxi Lopez poi Farnerud ha sbagliato il tocco su calcio di punizione, facendo imbufalire Ventura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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