Incontentabile Russia: un 2019 così sarebbe stato impensabile solamente qualche anno fa con due, forse tre, piloti sulla griglia della Formula 1. Daniil Kvyat abbandonerà il posto da pilota al simulatore in casa Ferrari per passare alla Toro Rosso: figliol prodigo, vista la carenza di nuove leve nel team austriaco, Marko ha approfittato dell’esperienza maturata a Maranello e riportato a casa il suo ex pilota.
Sergey Sirotkin resta candidato alla guida della Williams, con voci di corridoio che lo vedrebbero in trattativa per il secondo volante della scuderia di Faenza: un binomio tutto russo che farebbe storcere il naso al capo del programma piloti Red Bull nonostante la cospicua dote.
A consolidare la posizione di Sirotkin in Williams, c’è poi l’arresto del padre di Artem Markelov per corruzione: il pilota di Formula 2 era uno dei pochi promossi certi dalla categoria minore, ma il fatto rimescola le carte.
Con la sicura partenza di Stroll, il bonus economico garantito dal russo già in scuderia diventa vitale per la sopravvivenza del team inglese che respinge il ruolo di satellite Mercedes.
Con un quadro così ricco, a mancare è una scuderia che possa far risuonare l’inno russo sul gradino più alto del podio tra i costruttori: l’obiettivo sembra ora reale.
Intervistato dall’agenzia di stampa Tass, il vicepresidente del governo della Federazione Russa Dmitry Kozak ha espresso l’intenzione di molti compatrioti pronti a mettere in gioco i loro capitali nella fondazione di una squadra nazionale.
Vista la complessità dell’operazione, i tempi da lui prospettati sono di una decina d’anni, o al più presto il 2024: a
supportare l’operazione è anche Bernie Ecclestone, tra i fautori dell’ingresso della Russia nel calendario del circus.Dopo la piccola parentesi Marussia / Manor del 2010/2016, si prospetta stavolta un ingresso in grande stile.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.