Il gigante fa e disfa. Ma brillano i "bambini" nel Milan di coppa

Zlatan fa l'assist a Brahim Diaz, poi sbaglia il rigore ed esce. In cattedra sale Bennacer

Il gigante fa e disfa. Ma brillano i "bambini" nel Milan di coppa

In marcia anche in Europa. Il nuovo Milan che arpiona il secondo successo nel girone (6 gol fatturati, 1 subito) comincia a macinare chilometri anche in Europa league che è poi, sotto sotto, il suo obiettivo dichiarato per tentare di incassare una bella fetta di milioni (35 se si arrivasse in finale) e guadagnare il credito internazionale perso da troppo tempo. Pioli è un abilissimo miscelatore di energie e di cambi: comincia con 5 sostituti sui 10 di movimento e poi nella ripresa, col risultato in tasca, provvede a rinfrescare l'età media del gruppo che è già tra i più giovani della serie A. Si rivedono dopo mesi Duarte e Conti poi raggiunti da Daniel Maldini, segno che anche la panchina comincia ad avere le alternative necessarie per arrivare fino in fondo alla stagione, lunga e tormentata. Un occhio allo Sparta Praga e uno al viaggio impegnativo di domenica mattina all'ora del brunch a Udine: Ibrahimovic dura un tempo e si prende il lusso di sbucciare la traversa su rigore (la prende col sorriso) lasciando poi il posto a Leao che coglie l'occasione per timbrare il cartellino del gol e guadagnarsi l'impegnativo compito di vice Ibra. Farebbe tremare i polsi anche a qualche veterano, il ragazzo non ne sembra condizionato. Ma l'ispiratore della serata è Bennacer, l'algerino arrivato a Milanello con la descrizione di mezza punta e invece diventato, nel puzzle allestito da Pioli, un raffinato architetto del gioco.

Per la prima volta, oltre a prendere nota dei progressi di Tonali - ha solo bisogno di smerigliare i suoi muscoli - si possono ammirare le qualità balistiche di Brahim Diaz (altro gol tanto per non perdere le sane abitudini su delizioso assist di Ibra) e l'intesa tutta portoghese Dalot-Leao che promette scintille visto che scorazzano nella ripresa quando la trincea scavata dallo Sparta di Praga viene travolta dalle combinazioni milaniste. Spettacolare l'azione del 2 a 0 con il tracciante di Bennacer per Dalot che col piede migliore (lui è destro naturale ma si adatta anche a sinistra) serve un cioccolatino davanti alla porta per il sodale Leao. Bisogna solo scartarlo e toccare morbido in rete. A proposito dei gol, raccontato del terzo sigillo di Dalot, c'è da segnalare un nuovo record del Milan di Pioli giunto al 23esimo risultato utile consecutivo: da 12 sfide continua a segnare almeno due gol a partita. Può sembrare un banale dato statistico e invece se si ricordano gli stenti del primo semestre della passata stagione, c'è da strabuzzare gli occhi.

Conta naturalmente l'arrivo di Ibra ma conta anche e soprattutto il cambio di passo, di sistema di gioco e di rendimento dell'intero gruppo. Ultima nota: neppure un tiro in porta dello Sparte in 94 minuti, perciò nessun batticuore da Tatarusanu.

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