Sui giovani rivoluzione già finita

Le riflessioni dopo la disfatta a Euro2024 non sono state seguite da azioni

Sui giovani rivoluzione già finita
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Fine della propaganda post europeo. Fine delle chiacchiere sui cciovani italiani. Fine della svolta epocale assegnata ai nuovi fab-four, non gli eterni Beatles ma Giuntoli-Marotta-Sartori-Marino. La grande rivoluzione è durata lo spazio di un mattino, il calcio mercato frulla cognomi non certamente nostrani, proprio i quattro di cui sopra si stanno distinguendo per trattative ed operazioni rivolte al territorio straniero. Breve riassunto: Marotta ha già portato a casa un iraniano, Taremi, un polacco, Zielinski e dovrà sostituire il canadese Buchanan fuori a lungo per infortunio. Giuntoli ha provveduto a prelevare un brasiliano, Douglas Luiz, un francese, Khephfren Thuram e sta per prendere un olandese, Koopmeiners mentre si interessa all'inglese Sancho; Sartori porta al Bologna lo spagnolo Miranda svincolato dal Betis e aggancia lo svedese Holm; Marino ha assunto all'Atalanta l'inglese Godfrey dell'Everton. I comizi di Gravina evaporano a luglio, il suo cittì dovrà inventarsi alternative a quelli che hanno tenuto giù il braccio e la mano (e altro) al momento dell'exit-poll sui rigori, il calcio mercato ripropone gli stessi personaggi e interpreti di questi ultimi anni di magrissima, non ci sono soldi, i procuratori esigono commissioni scriteriate, i presidenti fingono di volere il meglio ma non scuciono un centesimo, noi giornalisti continuiamo a vendere pentole e materassi illudendo i tifosi.

Di certo la politica dei giovani è un buon alibi, ieri Ibrahimovic ha annunciato che Camarda andrà a giocare in serie C per crescere non tra i fiori ma nella gramigna, verrà il tempo per vedere una nuova generazione azzurra, prevedo che il 30 di agosto, data fissata per le convocazioni alla vigilia della trasferta parigina della Nations League, Spalletti non potrà controllare le pagine di calcio mercato ma modificare uno dei propri aforismi ad effetto: «calciatori forti destini forti, calciatori deboli destini deboli, non c'è altra strada». Buon viaggio.

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