Giudici, Asl e Napoli. La lezione di Milan-Juve è la vittoria dello sport

La risposta del calcio sul campo all'Alta Corte che aveva cancellato due sentenze sportive

Giudici, Asl e Napoli. La lezione di Milan-Juve è la vittoria dello sport

Il protocollo è servito. E, soprattutto, rispettato. Con buona pace dei giudici del Collegio di Garanzia del Coni. E anche del Napoli. Perché quanto accaduto (non solo) nelle ultime quarantotto ore prima a Torino e poi a Milano certifica che nel campionato italiano ci sono società che puntano a finire il campionato seguendo quanto deciso collegialmente mesi fa. E altre che hanno scelto la strada del fai da te. Inutile girarci intorno: il Diavolo e la Signora hanno dato una lezione alla società di De Laurentiis, diventato nei mesi scorsi De Lamentiis sui social.

Succede così che Milan-Juve sia andato regolarmente in scena nonostante la positività al covid di Alex Sandro e Cuadrado da una parte, di Rebic e Krunic dall'altra. Nessun ricorso e nessuna telefonata strana: c'erano delle procedure da applicare e sono state applicate. Giocatori in isolamento e attività confermata perché, per dirla con l'Asl di Torino, «una volta accertato che i soggetti positivi sono in isolamento e quindi non costituiscono un pericolo per la salute pubblica, spetta alla dirigenza della squadra e alla Figc stabilire se una partita può essere giocata oppure no. Altrimenti, sarebbe come chiudere una fabbrica solo perché due operai sono risultati positivi al tampone». Del resto, praticamente tutte le squadre di serie A ma non solo, ovvio hanno dovuto rinunciare strada facendo ad alcuni loro giocatori. Lo stesso Milan aveva dovuto fare a meno di Ibrahimovic a cavallo di settembre-ottobre, l'Inter aveva affrontato il derby con sei giocatori fuori causa per lo stesso motivo, il Parma aveva affrontato la trasferta di Udine senza una mezza dozzina di elementi e via di questo passo. Per non parlare del Genoa i cui positivi sempre in ottobre avevano superato le quindici unità: tutti hanno sempre fatto buon viso a cattivo gioco e si sono organizzati per scendere in campo e vendere cara la pelle.

Il Napoli dice la cronaca era pronto a salire sull'aereo per raggiungere Torino e sfidare la Juventus lo scorso 4 ottobre: l'intervento dell'Asl, in seguito alla positività di Elmas e Zielinski, aveva però bloccato la trasferta intimando agli azzurri di non lasciare la Campania e di entrare in isolamento fiduciario. Erano quindi seguiti i primi due gradi di giudizio sportivo che confermavano il 3-0 a tavolino inflitto alla società partenopea, penalizzata di un ulteriore punto. Quindi, la tappa che aveva portato al ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni: verdetto ribaltato e partita da disputare, non si sa ancora quando. Alle altre società non restava che prendere atto, storcendo il naso e non nascondendo nemmeno il fastidio per quanto accaduto.

Troppo netta la sensazione di avere avuto a che fare con qualcosa di strano, mal gestito e magari indirizzato da parte di chi ha invece sempre sostenuto di avere rispettato le regole.

Comunque sia, cosa fatta capo ha. A distanza di una quindicina di giorni dalla decisione del Coni, Milan e Juventus hanno però dato una lezione ai furbetti del protocollo: chapeau.

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