Incubo finito, Eriksen dimesso dall'ospedale

Visita ai compagni prima di tornare a casa: "Grazie a tutti, ora tiferò per voi"

Incubo finito, Eriksen dimesso dall'ospedale

Una settimana il suo dramma in campo che aveva tenuto con il fiato sospeso milioni di tifosi in tutto il mondo. Ieri le dimissioni dal Rigshospitalet di Copenaghen dopo essersi sottoposto con successo all'intervento che serviva a impiantargli un defibrillatore sottocutaneo. «Grazie a tutti, sto bene», il messaggio di Christian Eriksen, ricoverato da sabato scorso all'ospedale vicinissimo allo stadio Parken dove al 43' del primo tempo di Danimarca-Finlandia si era accasciato al suolo per un improvviso arresto cardiaco. Immediati i soccorsi che gli hanno salvato la vita, poi il ricovero e l'intervento. «Abbiamo condotto vari esami cardiaci, è stato quindi deciso che avrebbe dovuto ricevere un ICD (defibrillatore cardioverter impiantabile). Una decisione necessaria dopo che la fibrillazione ventricolare ha portato a un infarto», ha affermato il medico del team danese Morten Boesen.

Eriksen, appena dimesso, ha voluto far visita ai compagni di nazionale in ritiro a Helsingor, a nord di Copenaghen, prima di tornare nella sua casa di Odense a bordo del suo monovolume e stare con la moglie e i figli. «Grazie per l'enorme numero di messaggi, è stato incredibile - le parole che Eriksen ha affidato a una nota della Federazione danese -. L'operazione è andata bene e anche io sto bene date le circostanze. È stato grandioso rivedere i ragazzi dopo la fantastica partita che hanno giocato contro il Belgio. Non serve dire che tiferò per loro lunedì contro la Russia».

Ora il centrocampista dell'Inter trascorrerà un primo periodo di riabilitazione nella sua residenza danese, poi appena sarà possibile tornerà a Milano per ulteriori accertamenti medici. Bisognerà anzitutto capire se la soluzione del defibrillatore sarà definitiva o solo temporanea. Di sicuro in Italia (ma in altri paesi sì) il defibrillatore sottocutaneo non è compatibile con l'attività sportiva agonistica.

«La situazione di Christian ha colpito tutti - così Federico Chiesa dal rititro azzurro di Coverciano -.

Sabato avevamo appena finito l'amichevole quando abbiamo saputo la notizia e abbiamo iniziato a sperare che tutto finisse nel meglio per il ragazzo. Alla fine è stato così. Mi ha fatto ripensare a momenti brutti, a Davide (Astori, ndr) ma il ragazzo sta bene e gli auguro una pronta guarigione».

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