Basta cori razzisti allo stadio. Era questa la promessa del calcio italiano per il nuovo anno dopo i fatti di Inter-Napoli. Ma se il 2018 si è chiuso molto male, con i "buu" urlati da alcune decine di "tifosi" della Lazio a due giocatori di colore del Torino, Meité e N'Koulou, nell'ultima giornata del girone di andata, il 2019 è iniziato - se possibile - ancora peggio. Infatti, sta facendo il giro del web il fotomontaggio razzista - attribuito agli ultras del Verona - dove le scritte "Io sono Kulibaly" (in realtà si scrive Koulibaly) e "Happy New Year 2019" campeggiano sulla foto di una scimmia. Un'immagine razzista che di certo non contribuisce a rasserenare i toni.
Il vergognoso biglietto di auguri è stato pubblicato per la prima volta su Facebook, per poi essere ripreso dal quotidiano Il Mattino e da vari siti d'informazione napoletani. Non è un caso che la solidarietà al forte difensore maliano - espulso durante la partita contro l'Inter per avere applaudito ironicamente l'arbitro dopo essere stato bersagliato per tutta la partita dai "buu" razzisti di una parte della curva - sia arrivata subito dal popolo azzurro, spesso nel mirino dei cori discriminatori delle altre tifoserie italiane.
I cori razzisti di San Siro erano costati all'Inter due partite a porte chiuse e una terza partita vietata agli ultras della curva Nord. Molti tifosi, anche eccellenti, avevano subito preso le distanze da quanto accaduto al Meazza. Dopo le scuse ufficiali della società nerazzurra, persino il sindaco milanese Sala - di provata fede interista - aveva espresso la sua vicinanza al centrale del Napoli. Con lui centinaia di sostenitori di tutta Italia, tra i quali prendiamo come simbolo una grande tifosa nerazzurra, Lucrezia Capuano, che aveva pubblicato su Facebook una sua foto con Koulibaly scrivendo che "il vero interista non è razzista".
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