L'Irlanda batte l'Inghilterra (15-24) a domicilio, conquista il terzo Grande Slam della sua storia e incassa 1 milione di sterline. L'Italia invece perde di un'incollatura contro la Scozia. Da una parte il sorriso di Sean O'Brien, dall'altra l'espressione a fine gara di capitan Parisse che è tutto un programma. Per lui è la centesima sconfitta della carriera, 29 a 27 contro gli highlanders. Un peccato perché il sorpasso a fine gara brucia e lascia tanto amaro in bocca.
Ci siamo andati davvero vicini questa volta. Tre mete in 45 minuti firmate da Allan (2) e Minozzi, azzurri che fanno la differenza quando escono dallo spartito lasciando gli avversari di sasso. Peccato che alla fine non basta a dispetto di un'Italia che soprattutto nel primo tempo mette le cose a posto sul piano del possesso. La Scozia ha il merito di non disunirsi: resta in scia capitalizzando un gran lavoro sulla maul e sul pick and drive. È su questi mattoni che la Scozia costruisce il castello. Rimane a contatto con le mete di Brown e Barclay anche se per idee e brillantezza è un vago ricordo della squadra capace di mettere in fila Francia e Inghilterra. Finn Russell all'Olimpico è un brogliaccio, Allan (un passato da Under20 nella nazionale del cardo) veste i panni del man of the match dando sostanza a una partita da solista. Ma l'Italia mette a frutto la grande giornata di Jake Polledri, terza linea di Gloucester. La sua è una partita perfetta: dialoga con Parisse nelle ripartenze e ispira anche il 10 azzurro in occasione della sua seconda meta. La Scozia reagisce: prima con Maitland poi con Stuart Hogg che taglia la difesa azzurra dopo la classica trasformazione del gioco per linee esterne.
L'Italia rimette il naso avanti sempre con Allan ma l'indisciplina ci costa ancora una volta troppo con un piazzato che Laidlaw manda in mezzo ai pali per chiudere i conti. Nonostante il punto per bonus difensivo che ci evita così di chiudere a zero, l'Italia vince l'ottavo Cucchiaio di legno della sua storia, terzo consecutivo.
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