Piero Evangelisti
Madrid A Ifema, la moderna Fiera di Madrid, Iveco ha svelato il nuovo S-Way, l'erede dello Stralis, davanti a una platea di 1.300 persone dove, per la prima volta nella storia del gruppo nato nel 1975, sedevano insieme manager del brand, dealer, proprietari di veicoli industriali, driver e rappresentanti della stampa internazionale. Ad accogliere gli ospiti un'esposizione dell'heritage del gruppo che è parte predominante, insieme a quello dei trattori, del gigante Cnh Industrial, esemplari storici di Magirus Deutz, Fiat Om, Unic e Pegaso, le solide basi da cui partire per gestire la trasformazione del trasporto pesante. Primo «stradale» della nuova gamma Way, Iveco S-Way è la risposta concreta ai megatrend che guidano tutto l'automotive: digitalizzazione, connettività, guida autonoma, nuovi carburanti ai quali, per un veicolo industriale, si aggiunge la «servitizzazione», cioè gli innovativi servizi che diventano sempre più decisivi nella scelta di un camion.
Giunti al cospetto del maestoso S-Way, ci siamo ricordati di quando, anni fa, il grande designer Walter de Silva ci disse che disegnare un truck era difficilissimo; bene, possiamo dire che i designer Iveco hanno realizzato un truck di rara bellezza, esternamente e nella cabina che assomiglia sempre di più a una confortevole lounge hi-tech. La connettività, l'autonomous drive, l'elettrificazione sono aree di sviluppo comuni ad automobili e truck, ma per questi assumono uno spessore ben diverso, non solo, ovviamente, per le dimensioni e i pesi, ma perché un truck deve produrre reddito e chi lo utilizza deve fare i conti con il ben noto «Tco» che comprende tutti i costi di gestione. È qui che anche per il nuovo S-way, un autentico concentrato di tecnologie, giocano un ruolo decisivo i servizi messi a disposizione del cliente, come, ad esempio la manutenzione predittiva, stabilita grazie al monitoraggio costante dell'uso del mezzo. In ogni momento, infatti, flussi di informazioni si incontrano nel cloud coinvolgendo Iveco, il dealer, l'impresa proprietaria e il driver.
La connettività è sempre attiva e ciò accresce anche la sicurezza, che, grazie anche ai tanti utili Adas montati, avvicina sempre di più S-Way alla futura guida autonoma che Iveco continua a sviluppare grazie alle importanti sinergie interne al gruppo CnhI che può già vantare trattori agricoli con guida autonoma di livello 4 praticabile nelle pianure dello Iowa. Sul fronte dell'energia, Iveco S-Way parte decisamente avvantaggiato rispetto ai competitor grazie al pionierismo del brand nella costruzione di motori a gas naturale che, nel caso degli «heavy duty», è il metano liquefatto Lng, un carburante che ha un lungo futuro davanti a sé. Punta di diamante tra i motori del nuovo truck è infatti il Natural Power da 460 cv che grazie ai nuovi più capienti serbatoi ha un'autonomia di 1.600 chilometri.
Nonostante l'altezza, è facile salire a bordo del nuovo S-Way, ed è nella cabina che ogni dettaglio dimostra che il driver è stato una priorità costante nelle
fasi di progettazione. Dice Gerrit Marx, numero uno di Iveco: «Nonostante i sempre più numerosi dispositivi per la guida autonoma, non ci sarà mai un grande truck-robot e al volante siederà sempre un driver in carne e ossa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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