Una Juve fino alla fine. Difesa e corto muso per dimenticare i guai

Quinto 1-0, sei gol segnati negli ultimi 5' e per dodici volte la porta inviolata

Una Juve fino alla fine. Difesa e corto muso per dimenticare i guai

Otto vittorie di fila senza prendere gol: è il biglietto da visita che Allegri ha messo in mano alla Juventus nella settimana che introduce lo scontro diretto con il Napoli. Come minimo, porterà con sé autostima e fiducia. Se poi frutterà altro, lo scopriremo venerdì sera: il campionato a quel punto potrebbe definitivamente riaprirsi anche per i bianconeri, tornati in pista nella versione più cinica e concreta che ci sia. Con la porta inviolata da 822' e in dodici delle proprie 17 partite di campionato, avendo vinto per 1-0 cinque match dell'attuale campionato come nessun'altra squadra della massima serie ha saputo fare finora. Dando poi anche dimostrazione di solidità mentale, non solo perché il gruppo non ha mollato quando arrancava lontano dalle posizioni di vertice ma pure perché, considerando la classifica relativa ai soli secondi tempi, la squadra di Allegri sarebbe prima con 38 punti all'attivo. C'è altro, anche: quello segnato da Danilo contro l'Udinese è stato infatti l'ottavo gol trovato dai bianconeri nell'ultimo quarto d'ora di gioco più recupero. Sono poi stati addirittura sei quelli realizzati negli ultimi cinque minuti di gara, statistica senza eguali in Italia.

Fino alla fine in tutto e per tutto, allora. Dimenticando le vicende societarie e sognando una rimonta che fino a qualche settimana prima del Mondiale sarebbe stata impronosticabile. Allegri ha invece tenuto dritta la barra, ha beneficiato anche di qualche colpo di fortuna (Fagioli match-winner a Lecce, per esempio) e adesso si gode il momento. «L'obiettivo è entrare tra le prime quattro», ha continuato a bluffare anche dopo avere battuto l'Udinese: lui per primo però sa perfettamente che, al netto di eventuali decisioni della giustizia sportiva, il sogno è un altro ed è poi lo stesso di sempre. Ovvero le otto lettere che compongono la parola scudetto. E che lo tengono ancorato alla panchina bianconera, forte di un contratto in scadenza nel 2025 e, adesso, anche dei risultati. Senza dimenticare che nella ristrutturazione aziendale in essere la sua figura potrebbe assumere ancora più valore, se è vero che a dirigere le operazioni di mercato potrebbe prossimamente essere uno tra Luis Campos (oggi al Psg) e Ricky Massara, sulla carta impegnato con il Milan fino al 2024: entrambi sono suoi ottimi amici e sarebbe stato lui a indicare alla proprietà la necessità di avanzare loro una proposta.

Tutto è comunque ancora in evoluzione.

E non si spengono nemmeno le voci che vorrebbero in arrivo Zidane, il quale avrebbe rifiutato le panchine di Brasile, Portogallo e Stati Uniti perché desideroso di allenare un club. Difficile che sia la Juve, non fosse altro perché liquidare Allegri costerebbe una ventina di milioni: comunque sia, mai dire mai.

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