La Juve nel mirino: procura Figc chiede al pm nuovi atti sulle plusvalenze

La Juve nuovamente sotto la lente d'ingrandimento sulle plusvalenze: rischia la riapertura delle indagini qualora spuntassero elementi decisivi dai nuovi atti. Ecco cosa può succedere

La Juve nel mirino: procura Figc chiede al pm nuovi atti sulle plusvalenze

Anche se le indagini preliminari sulle plusvalenze iniziate nell'estate 2021 sono state chiuse, il procuratore federale della Figc, Giuseppe Chinè ha richiesto di conoscere tutti i nuovi atti che non gli erano mai stati trasmessi tra cui le intercettazioni di conversazioni che avevano procurato avvisi di garanzia ad Andrea Agnelli e Pavel Nedved. Come appreso dall'Ansa, la Procura della Repubblica di Torino dovrà adesso fornire a Chinè il nuovo materiale.

Cosa può succedere

La revoca potrebbe essere impugnata nel caso in cui ci fosse la presenza "di atti nuovi e ritenuti decisivi per la revisione della decisione definitiva pronunciata dalla Corte di appello federale a sezioni Unite", ha spiegato la Figc. A quel puntio, il procuratore federale potrebbe "decidere di impugnare per revocazione" la sentenza sportiva. Insomma, si riapre un nuovo capitolo di "Prisma", il sistema delle plusvalenze con la quale la Juventus avrebbe truccato i bilanci dal 2019 al 2021 come ricorda la Gazzetta dello Sport.

Cosa era successo ad aprile

L'inchiesta è stata chiusa lo scorso 1° aprile con il deferimento di undici società tra le quali figurava anche la Juventus: il giudizio si era concluso con un nulla di fatto in quanto, i club imputati, hanno visto il proscioglimento che ha confermato il 17 maggio anche la Corte d’Appello dopo il ricorso presentato dalla Procura dopo la pubblicazioni delle motivazioni. L’assoluzione è stata ottenuta a causa dell’impossibilità di definire un criterio chiaro e definitivo per valutare i cartellini dei calciatori. La Procura, però, aveva chiesto che Agnelli fosse inibito dalle sue attività per un anno e aveva deciso una multa al club di 800mila euro: "fittizie" erano state definite le operazioni di calciomercato che aveva passato al vaglio.

Come abbiamo scritto sul Giornale.it, gli inquirenti trovaroni alcuni elementi che li portarono a pensare che il bilancio fosse alterato per alcune manovre fittizie sugli stipendi 2020 e 2021. "Sussistono concreti elementi per ritenere che i calciatori, in accordo con la società, abbiano rinunciato a percepire, in concomitanza con il periodo pandemico, una sola mensilità e non quattro, come per contro comunicato da Juventus Fc nel marzo 2020".

Come detto, il ricorso è stato respinto anche se era stata evidenziata la necessità e l'urgenza di un intervento che stabilisse una norma univoca e chiara che fosse in grado di valutare al meglio la differenza tra

acquisti e cessioni dei calciatori e delle loro prestazioni "in conseguenza della diffusa percezione che alcuni valori si siano formati in modo slegato da una regolare transazione di mercato", spiega l'Ansa.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica