Juve a pezzi, ma che orgoglio. Dispetto al Psg dello sceicco

Mbappé gol e assist contro i bianconeri dimezzati. I francesi in guerra con la SuperLega sono secondi

Juve a pezzi, ma che orgoglio. Dispetto al Psg dello sceicco

Torino - Vince il Paris Saint-Germain (2-1), ma la Juve si piazza terza nel girone qualificandosi così ai sedicesimi di Europa League, ovvero agli spareggi della stessa competizione. In definitiva, il verdetto più pronosticabile alla vigilia, diventato ufficiale grazie alla sconfitta del Maccabi Haifa contro il Benfica. Per i bianconeri, una piccola scialuppa di salvataggio che li vedrà comunque ancora protagonisti in Europa, sia pure non sul palcoscenico più prestigioso. Quanto al Psg, chiude con gli stessi punti del Benfica ma è secondo a causa dei gol in trasferta.

La Juve non comincia nemmeno male, anzi. Difesa a tre, Locatelli in mezzo al campo a dettare il gioco e al suo fianco la coppia Fagioli-Rabiot, con Miretti qualche metro più avanti per provare ad aiutare Milik. L'atteggiamento è quello giusto ed è proprio di Locatelli la prima conclusione pericolosa verso la porta avversaria. Il Psg approccia la gara sornione, giochicchia nello stretto e aspetta. Messi parte largo a destra, Mbappé in assenza dello squalificato Neymar sul lato opposto. Nessun centravanti di ruolo, ma lo spazio tra i due occupato tendenzialmente da Soler. Quando Locatelli perde un pallone nella propria metà campo, scatta però immediatamente il morso dei due fuoriclasse: la Pulce invita il proprio illustre compagno a scatenarsi, Gatti ne prende a stento la targa senza riuscire a placcarlo, la conclusione è perfetta. Palla sul palo interno e francesi in vantaggio: tutta la differenza di pedigree, classe e potenza in una giocata clamorosa del giocatore oggi forse migliore del mondo al cospetto di chi si è affacciato da poco al calcio che conta.

La Signora è comunque volenterosa: Locatelli va vicino a imitare la giocata vincente di Fagioli in quel di Lecce, Kostic fa su e giù a sinistra vincendo il duello con Hakimi e, insomma, il pubblico apprezza. Certo, quando Messi e Mbappé (sette gol nell'attuale Champions) decidono di giocare nello stretto, per la Juve arrivano brividi da tutte le parti: succede ancora intorno alla mezz'ora, quando Szczesny deve arrangiarsi come può per non capitolare nuovamente al cospetto dell'argentino. C'è partita, comunque. E Miretti avrebbe anche l'occasione per pareggiare, salvo farsi recuperare da Marquinhos. La rete dei padroni di casa arriva comunque poco dopo: Locatelli pennella «alla Pirlo» per Cuadrado, il cui tocco di testa libera Bonucci, tutto solo in mezzo all'area: gol meritato (il terzo in Champions per il difensore), per una Juve più vera di tante altre volte in stagione nonostante le mille assenze.

La musica non cambia di molto nemmeno nella ripresa, anche se il neo entrato Mendes segnerà poi il 2-1 su assist del solito Mbappé: nel frattempo il

Benfica aveva già allungato sul campo del Maccabi e i tifosi bianconeri festeggiato il ritorno in campo di Federico Chiesa per la prima volta dal 9 gennaio scorso. Due buone notizie in una serata, nonostante la sconfitta.

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