Alla Juve turnover per tutti Carrera: «Ma non per Pirlo»

Alla Juve turnover per tutti Carrera: «Ma non per Pirlo»

TorinoAlessandro Del Piero plana su Sydney mentre la Juve va a Marassi a caccia della terza vittoria di fila in campionato, tre giorni prima di tornare a respirare l'aria di Champions League. Il rischio è dietro l'angolo: per una società e una squadra che da sempre immaginano l'Europa come il vestito più bello da indossare, la sfida con il Genoa potrebbe rappresentare un fastidioso contrattempo. «La musichetta della Champions mi manca, l'ho sentita troppe volte per televisione - ha dichiarato Buffon -. Penso che questi due anni di esilio ci abbiano fatto anche bene, perché ci porteremo dietro la voglia di combattere e sudare fino all'ultima goccia».
Ecco: se lo stesso atteggiamento si avrà anche in campionato, allora la Juve avrà buone chance di concedere il bis tricolore. Di sicuro Conte non molla l'osso facilmente: dopo Udine, quando i suoi hanno preso un gol evitabile sul 4-0, si è fatto sentire di persona e anche Carrera non ha lesinato critiche ai suoi appena finita la partita. «In queste prime due partite è mancata un po' di intensità rispetto all'anno scorso, anche se abbiamo sempre vinto meritatamente - ha ammesso poi Giaccherini -. Però penso sia soltanto l'inizio: rivedremo presto la solita Juve».
Avanti, allora. Contro un Genoa che potrebbe schierare Borriello titolare, magari insieme a quell'Immobile del quale la Juve detiene ancora metà del cartellino. E' uno strano rapporto, quello della Juve con gli attaccanti: da due stagioni insegue un giocatore di primissima fascia ma, non avendolo trovato, si è finora arrangiata senza nemmeno patire troppo. Vucinic è il suo totem dal quale non prescinde, per il resto uno vale più o meno l'altro: Matri, Quagliarella o Borriello l'anno scorso, i primi due più Giovinco e l'oggetto misterioso Bendtner adesso.
«Sebastian è un grande giocatore, lo ha dimostrato in queste prime partite - ha detto ieri Carrera -. Come tanti altri suoi compagni, può diventare il simbolo della Juve». Meglio non esagerare, please. Anche perché oggi il numero 12 potrebbe finire in panchina per lasciare spazio a Matri, uno che Conte non vede comunque troppo nonostante l'anno scorso sia stato il solo a toccare quota 10 gol in campionato. Però, con la visita al Chelsea campione d'Europa dietro l'angolo, il pensiero comune è che il Piccoletto vada preservato al pari di qualche altro compagno: Chiellini, vittima di un leggero affaticamento durante la sosta, sarebbe così sostituito dal rientrante Lucio (o da Marrone), Asamoah da uno tra De Ceglie e Giaccherini, con quest'ultimo possibile alter ego anche di Vidal. «Turnover non è la parola giusta, perché alla Juve non ci sono né titolari né riserve - ha aggiunto Carrera -. Manderemo in campo la formazione migliore». Banalità a parte, è questo il salto di qualità cui è attesa la Juve: lo scorso anno giocavano sempre gli stessi, atteggiamento improponibile adesso, avendo invece la Champions da onorare al massimo anche per dare una mano a un bilancio che, pur in netto miglioramento, presentava ancora al 30 giugno un rosso di 48 milioni contro i precedenti 96.
Si lotta insomma su più fronti sia in campo che fuori, tenendo poi sempre a mente che la legge del turnover non è uguale per tutti. Pirlo, in sostanza, non si tocca: «Lui è un grande campione e sa come gestire le forze», si è quasi augurato Carrera.

Capace anche di sorridere: «Preziosi chiuderà Conte nella cantina di Marassi? Ovviamente scherzava - ha detto, riferendosi a una battuta del numero uno rossoblù -. Sono sicuro che Antonio otterrà un posto comodo». Ne avrebbe fatto a meno: ma almeno fino a venerdì prossimo, giorno in cui si riunirà il Tnas per esaminare il ricorso contro i dieci mesi di squalifica, così sarà.

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