Juve, è il "Vlahovic day". Con lui, Dybala e Morata. Allegri va all'attacco

Contro il Verona esordio del serbo (e Zakaria) e tridente pesante. Max: "Se corrono tutti..."

Juve, è il "Vlahovic day". Con lui, Dybala e Morata. Allegri va all'attacco

Torino. È il giorno di Vlahovic. All'esordio con la Juventus, impegnata stasera allo Stadium contro il Verona. Non solo: probabilmente sarà anche la partita in cui Allegri si affiderà subito al tridente. E quindi, insieme al serbo appena arrivato, anche Morata e Dybala lì intorno: al bando le cautele e i timori, dentro l'armeria pesante per vedere l'effetto che fa e magari anche per spaventare la concorrenza. Magari non per tornare in lotta per lo scudetto, ma per lanciare un segnale forte sì: «Se corrono, tutto si può fare. In caso contrario, la squadra non può sostenerli: il vantaggio è avere molta più qualità davanti, ma non si devono mai perdere equilibrio e compattezza. Non dobbiamo fare sei gol a partita». Qualcuno in più rispetto a quanto accaduto fino adesso, però, sì: le 34 reti in 23 partite di campionato sono bilancio troppo magro per chi ambisce a mettere sotto gli avversari e a fare la partita.

E quindi: Vlahovic insieme a Morata e Dybala si può e per certi versi si deve, almeno in partite sulla carta abbordabili e dove la Juve non può permettersi altro risultato se non la vittoria. «Abbiamo fatto un ottimo mercato ancora Allegri - Vlahovic ha fatto molti gol e possiede caratteristiche che non avevamo in attacco: lui, con Haaland e Mbappé, è uno dei centravanti giovani più forti in circolazione. E Zakaria ha qualità: bravo tecnicamente, ha un buon passaggio ed è giocatore intelligente». Insomma: la Juve non può più nascondersi e Allegri sa benissimo che (almeno) il quarto posto è obiettivo impossibile da non centrare, a maggior ragione adesso che la società gli ha regalato due giocatori capaci di colmare le lacune più evidenti della rosa. «Il loro arrivo ha portato entusiasmo, ma non dobbiamo andare fuori giri. I nostri obiettivi non cambiano e sarebbero rimasti gli stessi anche se fossimo rimasti con gli stessi giocatori. Siamo nella seconda parte di stagione, la più importante e decisiva. Non abbiamo più possibilità di recuperare: fino al 20 marzo si deciderà molto in campionato, Coppa Italia e Champions». Dieci partite in 42 giorni: questo propone il menù. Cominciando dal Verona, allenato da quell'Igor Tudor che alla Juve ha prima giocato e poi anche allenato da membro dello staff di Pirlo. Quando l'ex centrocampista si era trovato in difficoltà, il croato era stato allertato per fare da traghettatore, salvo poi rimanere dov'era senza particolare entusiasmo, visto che Pirlo si confrontava soprattutto con Baronio, suo primo vice.

Storia che fu,

comunque. Oggi ne comincerà un'altra, con DV7 al centro dell'attacco e a caccia di un gol all'esordio in bianconero: come hanno già saputo fare per esempio Charles, Sivori, Tevez e Higuain, ma non Platini, Trezeguet e Ronaldo.

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