Lazio, è un tris da scudetto. La Signora s'inchina a Inzaghi

CR7-gol, Luiz Felipe e Milinkovic la ribaltano. Rosso a Cuadrado. I biancocelesti sognano, primo ko per Sarri

Lazio, è un tris da scudetto. La Signora s'inchina a Inzaghi

La Lazio batte la Signora vince una sfida spettacolare e si iscrive alla corsa scudetto. Da terzo incomodo che ha tutto per fare pensieri tricolori, almeno negli undici titolari. I biancocelesti tornano a battere la Juventus dopo sedici anni in campionato. Il tre a uno finale racconta di una partita spaccata dall'espulsione di Cuadrado nella ripresa dopo che Luiz Felipe aveva ripreso il gol di Cristiano Ronaldo. La squadra di Sarri si conferma incapace di mantenere il vantaggio e soprattutto conferma di non avere equilibrio in difesa con cinque gol subiti nelle ultime due gare. Arriva la prima sconfitta stagionale in venti gare, ma in una partita ben giocata che lascia ben altro sapore rispetto al pareggio con il Sassuolo. Niente sorpasso all'Inter, anzi Conte allunga.

Lo show premia Inzaghi e dimostra che possiamo andare a duemila all'ora anche in serie A. Non solo in Premier League. Ce l'hanno detto Lazio e Juventus, la squadra più in forma e quella sulla carta più forte del campionato. Una sfida ad alta intensità, quella tanto decantata del calcio d'Oltremanica, giocata sui continui ribaltamenti di fronte, senza un attimo di respiro. È la Signora a uscire meglio dal cancelletto, forse stuzzicata dall'idea del contro sorpasso immediato all'Inter. Quella motivazione invocata da Sarri dopo la frenata con il Sassuolo. Ma alla fine sarà solo un'illusione.

De Ligt mura subito Immobile, poi crescendo bianconero con Dybala e Bernardeschi che ci provano e Cristiano Ronaldo che deposita in rete una splendida triangolazione con Bentancur. Il marziano torna a segnare in campionato su azione dopo 49 giorni. Ma soprattutto dopo un mese fisicamente impresentabile, ritrova la cosiddetta gamba giusta. Sarri ordina il pressing alto, ma deve fare i conti con qualche palla di troppo persa in uscita dai suoi. Perché la Lazio non sta a guardare, si affaccia pericolosamente dalle parti di Szczesny, ma Immobile svirgola. Non Luiz Felipe che infila di testa, dopo che Cristiano Ronaldo si era visto respingere sulla linea di porta la sua di testata. Chi invece la testa dimostra ancora di non averla è Emre Can, chiamato in causa al posto dell'ottimo Bentancur infortunato. È il primo episodio che dice contro alla Juve, l'altro a metà della ripresa perché sull'ennesima ripartenza della Lazio, Cuadrado (sempre in apnea) stende Lazzari e il Var «suggerisce» a Fabbri di cambiare il cartellino giallo in rosso.

Sarri corre ai ripari con Danilo per Bernardeschi. Inutilmente. Perché Simone Inzaghi mette subito la freccia: lancio di Luis Alberto, secondo assist, per l'aggancio al volo e tiro di Milinkovic Savic.

La Juventus rischia di affondare perché Pjanic perde palla e Correa viene steso in area da Szczeny. Ma il polacco si supera parando il rigore e soprattutto la respinta di Ciro, il capocannoniere del campionato. Ma al tris ci pensa Caicedo. Vola la Lazio e manda in tilt la Signora.

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