L'eccezione Vlahovic conferma la regola Juve: il bilancio viene dopo

Prenderà 7 milioni l'anno, ma è un'operazione da oltre 120. Con tanti saluti ai conti in rosso

L'eccezione Vlahovic conferma la regola Juve: il bilancio viene dopo

L'eccezione che conferma la regola: questo rappresenta l'ormai certo arrivo di Dusan Vlahovic alla Juventus. Operazione che pareva impossibile fino a un paio di giorni fa, almeno in questa sessione di mercato, e che invece è ormai in dirittura d'arrivo. Succede così che, dopo avere chiuso lo scorso giugno il bilancio con un rosso superiore ai 200 milioni (209,9 per l'esattezza) e avere messo mano a un aumento di capitale di 400 spiegando che il tempo delle spese pazze era finito, dirigenza e proprietà bianconera abbiano messo a segno il proprio acquisto più caro di sempre nella sessione invernale di calcio mercato: in attesa delle cifre ufficiali, alla Fiorentina andranno 67 milioni cash più bonus, mentre il giocatore firmerà un contratto quadriennale (ma c'è chi dice quinquennale) da 7 milioni a stagione. Allegri si strapperà i (pochi) capelli rimasti per la felicità, i tifosi esultano e la concorrenza comincia a preoccuparsi davvero: perché è vero che la corsa al tricolore è ormai molto probabilmente compromessa del tutto, ma quella al terzo/quarto posto certamente no. E, con un centravanti vero là davanti, anche certe mezze occasioni da rete potranno essere più facilmente convertite in gol. Del resto è quello il mestiere del serbo, capocannoniere (insieme a Immobile) dell'attuale serie A con 17 reti all'attivo in 21 presenze: 22 anni tra due giorni, erede designato di Ibra (suo idolo e modello), Vlahovic spingerà probabilmente Morata al Barcellona e potenzialmente sistemerà l'attacco della Signora per il prossimo decennio.

Da qui, appunto, la considerazione del fatto che un esborso del genere in un periodo economicamente complicato come questo rappresenti l'eccezione che conferma la regola dell'austerity: l'impegno della Juve si aggirerà nel complesso intorno ai 120-125 milioni. Certamente tanti, ma forse non troppi se si lancia uno sguardo al quadriennio e alle potenzialità dell'ormai ex viola. Di sicuro, poi, Arrivabene e la dirigenza insisteranno nell'opera di riduzione del monte-ingaggi di circa il 15-20%: se qualcuno storcerà il naso, potrà accomodarsi altrove e comunque i 7 milioni di Vlahovic non saranno nemmeno lontanamente paragonabili agli oltre 30 che bisognava versare a Ronaldo, cifrone senza senso che aveva portato inizialmente Dybala a chiedere di rinnovare a una cifra superiore ai 12 anche per essere messo più o meno sullo stesso livello di De Ligt. Ecco, anche il capitolo legato all'argentino e all'olandese andrà gioco forza rinnovato: e se la Joya potrebbe essere stuzzicato dall'idea di avere un partner d'attacco come il serbo «accontentandosi» magari (ma non è detto) di 8-9 milioni l'anno, l'olandese rischia di essere sacrificato sull'altare del bilancio a patto che frutti una plusvalenza come si deve.

Tenuto conto che al prossimo 30 giugno il suo valore di carico sarà di soli 34,5 milioni, non è difficile immaginarlo pronto a fare le valigie, cosa peraltro prospettata da Raiola qualche settimana fa: vero che andrebbe rimpiazzato, vero anche che una plusvalenza sostanziosa sarebbe garantita.

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