L'Irlanda non fa sconti ma con Parisse è un'altra Italia Gli azzurri fuori a testa alta

Un'altra volta fuori dal sogno mondiale. Ancora contro l'Irlanda come quattro anni fa a Dunedin. Ma stavolta con un pizzico di dignità in più. Gli Irish la spuntano di poco (13 a 6) al termine di una sfida che ha visto in campo un'Italia coraggiosa, capace di esprimere una buona difesa, ma con i soliti endemici problemi. Da noi negli spogliatoi non c'è Maradona, andato a festeggiare con i Pumas dopo la vittoria su Tonga. Dalle nostre parti c'è tanta delusione perché gli azzurri a due passi dal sogno ci sono stati veramente. Ancora di più perché i piani di Brunel sono andati all'aria dopo appena 2 minuti con Garcia costretto a fare marcia indietro verso l'infermeria. Eppure, tra alti e bassi, in partita l'Italia c'è stata, mettendo parecchio in difficoltà la corazzata Irish. La differenza la fanno i calci di Sexton e la meta di Earls.

Si sente la presenza di Parisse sul terreno anche se la squadra di Schmidt ha gioco facile nell'intrappolarlo. Prima viene ingabbiato in maul, poi si fa soffiare l'ovale su una rimessa laterale che innesca la bella meta di Earls, abile a incrociare nel midfield. L'Irlanda passa ma concede parecchio al coraggio degli azzurri. O'Connell placca al limite sui raggruppamenti, Garces se ne accorge e il piede di Allan spedisce un altro piazzato in mezzo ai pali per restare in linea di galleggiamento. Geldenhuys è il baluardo contro la maul irlandese. Si lavora sui dettagli con un'Italia che con la palla in mano fa quello che può nel catino olimpico londinese. Quello che manca, sul piatto della truppa di Brunel, è la proposta offensiva non certo favorita da una rimessa laterale piuttosto deficitaria. Rischiamo fino all'ultimo ma negli spogliatoi torniamo con un -4 sul tabellone. A posteriori ci avremmo messo una firma. Con Giazzon la rimessa laterale acquista qualità. L'Italia ci mette del suo. Difende e vive sul gioco di rottura: Furno arriva a un passo dal sogno ma a svegliarlo è un placcaggio in extremis di O'Mahoney. E' comunque l'Italia che tutti vorrebbero vedere. Andiamo a -1 grazie al piede di Allan e la terza linea azzurra diventa la chiave per recuperare palloni che pesano come il piombo.

In difesa il compito in classe va ben oltre la sufficienza. Sexton, deludente, si rifugia nella balistica per allungare nel punteggio. Sul finale, ci manca la meta. Quanto basta a Sexton per calciare l'ultimo pallone in tribuna e chiudere i conti.

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