L'Italia cerca la via del gol. E Conte cerca il suo «Rocky»

Agli azzurri manca un bomber da ko, ma la lista dei giovani leoni è numerosa. Il ct prova Graziano Pellè, che ha segnato il doppio di Balo e Ciro: "È un'opzione"

Antonio Conte e gli azzurri in allenamento
Antonio Conte e gli azzurri in allenamento

Vale la regola del due. Finora l'Italia made in Conte ha segnato sempre due gol, ne ha sbagliati diversi e i difensori si sono presi l'oscar del goleador. E finchè l'Italia va, lasciala andare. Ma per tranquillità nazionale, e della nazionale, sarebbe il caso che cominciassero a lucidare la fama goleador veri, non parliamo di cannonieri doc perchè questo calcio italiano non ne conosce, però gente che ci sappia fare. Restituito Balotelli ai suoi ozi, il ct può sfogliare l'album delle sue figurine. Un po' di nomi a caso tra quelli che si ritrova nel gruppo a Malta e quelli che sono rimasti a casa: Destro, Zaza e Giovinco (vabbè mettiamocelo) destinati alla panchina. Immobile par gli piaccia così tanto da riprovarlo stasera e Pellè, che di nome fa Graziano e sembra un Rocky calcistico, racconta la novità ed anche la storia del Cenerentolo convocato per «meritocrazia», ha sottolineato Conte, «ma è un'opzione come Destro, Giovinco e gli altri».

Cos'è la meritocrazia? Leggasi gol a grappoli in Olanda, ma incoronazione in Premier, dove in maglia Southampton ha segnato 9 reti in 5 partite, con la ciliegina della spettacolare rovesciata contro il QPR. E se i numeri hanno un valore, ricordiamo che il nostro Rocky pallonaro ha realizzato 60 reti nelle ultime tre stagioni, ovvero il doppio di Balotelli e Immobile. L'uno era titolare in azzurro ed ha fatto flop, l'altro lo è diventato e, per ora, è uno spot del gol, che non gli riesce facile. Magari ideale per il tipo di gioco che piace al ct (vedi alla Juve quanti ne ha rovinati per farli correre nei suo schemi) un po' meno se servono reti immediate, veloci e decisive.

Però la lista dei probabili, possibili, ipotizzabili aggiunge l'infortunato Osvaldo, il plurioperato Pepito Rossi, il tormentoso (caratterialmente) Berardi, gli usa e getta Pazzini e Quagliarella, il fluttuante (nella stima dei tecnici) El Shaaarawy, l'operaio Gabbiadini, l'incuriosente Okaka, Il Belotti sempre in gol dell'under 21, senza scomodare i vecchioni Totti e Toni. Se dovesse andare per classe e purezza talentuosa resterebbe poco in mano: Totti e il Pepito. Il palato facile, invece, permetterà di costruire su qualcuno di questi ragazzi ed ex ragazzi.

Dunque la via del gol non è finita, e nemmeno infinita, e rivedendo i numeri contro l'Azerbaigian non c'è da stare allegri: 22 tiri realizzati, 4 nello specchio, tre dei quali scoccati da difensori. Neppure la percentuale dei cross è stata invitante: su 24 solo il 37 per cento a buon fine. Non a caso Conte stasera proverà Candreva e Pasqual sulle ali e le carta veline (De Sciglio e Darmian) di Palermo a riposo. Se, infine, vogliamo scoprire la classifica dei migliori cannonieri nostri nell'ultimo triennio dobbiamo rifarci ai 60 gol di Pellè contro 34 di Balotelli, 31 Immobile, 29 Zaza, 28 Osvaldo, 26 Destro. Numeri e nomi coincidono con le scelte, se non fosse che SuperMario è una causa persa: il suo tempo è finito. Quindi meglio scoprire bomber con la voglia di giocare, impegnarsi, provarci.

Però sarà bene scoprire qualcosa a partire da stasera: l'Italia gioca a Malta non per gita turistica, ma per tre punti che conteranno in novembre quando, finalmente, ci sarà la sfida che vale (Croazia a San Siro). Malta non è un materasso, diciamo un pesante sacco d'allenamento, ha in Pietro Ghedin una esperta guida italiana, ex vice di Maldini e Trapattoni e amico di Conte («Al ct voto 9»), in Andrè Schembri, un centrocampista offensivo ribattezzato gatto nero di Pirlo, che fatica a sopportarlo calcisticamente. Malta ha buscato due gol dalla Croazia e tre dalla Norvegia, dunque la tradizione italiana dovrebbe avere vita facile: sei incontri sei successi 19-2 lo score delle reti. Ghedin ha chiesto di uscire a testa alta. Conte ieri si è avventurato sull'immaginario pavè: «Siamo come un ciclista che ha appena iniziato la tappa: quindi testa bassa e pedalare, senza badare a critiche ed elogi». Questa Italia cerca fisionomia, impronta e gol d'autore.

Magari un po' di fantasia: che ci provi Pirlo o che si proponga Verratti(«É nelle condizioni migliori per giocare»). Non può essere l'Italia delle vecchie glorie, meglio quella dei giovani leoni. Per ora basta una cartolina da Malta.

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