L'Italia contro l'Irlanda si aggrappa a Parisse

Comunque la si metta contro l'Irlanda è l'ultima spiaggia. Non solo del mondiale ma anche di tutta un'avventura. Che non è solo quella di Jacques Brunel, il cittì di Courresan. E' l'esame finale di tutto il sistema del rugby targato Italia giunto un po' troppo incerottato a questa sfida di laurea. La sconfitta al debutto contro la Francia e la striminzita vittoria contro i dilettanti del Canada gettano più di un'ombra sulla vigilia di questa sfida alla corazzata irlandese. In pratica negli ottanta minuti dell'Olimpico di Londra ci attacchiamo a Parisse, il capitano coraggioso capace di far cambiare faccia alla nostra nazionale. Fuori nelle prime due gare, torna anche lui “incerottato” dopo l'infortunio al polpaccio rimediato nell'ultima gara di warm-up a Cardiff contro il Galles. Non è roba da poco averlo in campo. E' un punto di riferimento imprescindibile, uno in grado di prendere per mano la squadra e trasformarla.

Su questo scommette Brunel che comunque non si nasconde. Contro l'Irlanda si gioca tutto. Quattro anni fa c'era ancora l'Irlanda a Dunedin a sbatterci fuori dallo storico traguardo dei quarti di finale. Era l'Italia di Mallett e oggi Brunel si trova nella stessa situazione con gli irlandesi, battuti nel 2013, che sognano il match point magari puntando alla finale. E' la squadra che in Inghilterra ha espresso il rugby migliore o almeno quello più efficace. Sulla carta i valori sono chiari ma Schmidt non si fida e contro gli azzurri punta sull'esperienza. La trappola italiana oltre a Sergio Parisse gioca di rimessa. Brunel chiede intensità difensiva, disciplina e placcaggi. Inserisce Simone Favaro per lavorare sui punti di incontro e ricostruire. Date le circostanze non si può fare di più. Pesano gli infortuni, pesa la difficoltà di lavorare facendo lo slalom tra i bollettini medici, l'ultimo dei quali tiene fuori, per la sfida che vale un mondiale, anche Martin Castrogiovanni.

La nota positiva è quella di Gori, uno dei pochi a strappare qualche applauso in questa avventura inglese. Un miracolo a Parisse è riuscito con lo scudetto francese cucito quest'anno sulle maglie dello Stade Francais. Oggi gli chiediamo un difficilissimo bis che solo i grandi possono concedere.

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