Dai ludi romani alla grande lirica, passando per le visite di Napoleone Bonaparte fino ad arrivare alle schiacciate di Egonu e compagne. L'Arena di Verona si prepara a indossare il vestito buono, per ospitare l'esordio dell'Europeo femminile di volley e tornare ad accogliere un evento sportivo internazionale a 35 anni dall'ultima volta. Perché se è vero che l'anfiteatro scaligero è stato sede della tappa conclusiva in cinque edizioni del Giro d'Italia, l'ultima sfida disputata al suo interno risale al 1988: sempre pallavolo, un Usa-Urss a simboleggiare l'anticipazione del termine della guerra fredda, che sarebbe giunto di lì a qualche anno.
Oggi saranno allora le azzurre dell'Italvolley a calcare questo palcoscenico mitico, nella gara inaugurale dell'Europeo che le vedrà opposte alla Romania. Un onore e una responsabilità non da poco per le nostre ragazze, che arrivano alla rassegna continentale da campionesse in carica e desiderose di riscattare il terzo posto nell'ultimo Mondiale, iniziato da grandi favorite e chiuso con un bronzo che lasciò tanta amarezza e lo strascico polemico che portò al momentaneo addio alla Nazionale da parte di Paola Egonu.
La nostra fuoriclasse, reduce da una stagione in Turchia e futura giocatrice del Vero Volley Milano, ha scelto proprio l'Europeo e l'Arena per tornare a vestire la maglia azzurra. Un ritorno prezioso per il ct Mazzanti che, dopo una Nations League sperimentale chiusa con l'eliminazione ai quarti di finale per mano della Turchia, ha reinserito nel gruppo i pezzi da novanta, al netto delle esclusioni a sorpresa di De Gennaro e Bosetti. Per dare l'assalto all'oro, Mazzanti potrà contare anche sulla new entry Ekaterina Antropova, opposto classe 2003 che ha ottenuto la cittadinanza italiana giusto in tempo per debuttare in azzurro nel torneo continentale che poi vedrà l'Italia a Monza e Torino, mentre per eventuali ottavi e quarti a Firenze. Le medaglie, invece, si assegneranno nella final four a Bruxelles. Le azzurre sono chiamate a difendere il titolo conquistato nel 2021: dovranno fare i conti con due italiani, Santarelli alla guida della Turchia e Guidetti della Serbia.
Il viaggio azzurro comincia a Ferragosto, in quell'Arena di cui Dante cantò nell'Inferno dopo avervi assistito ad una lotta giudiziaria, negli anni dell'esilio alla corte di Cangrande della Scala. A Egonu e compagne il compito di rendere l'esordio con la Romania il primo passo verso il Paradiso.
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