L'ultima follia radical chic: "Egonu lascia? Con un governo di destra..."

Immediata strumentalizzazione della sinistra davanti alle parole di Paola Egonu e Rula Jebreal stravolge ancora la realtà con uno dei suoi tweet

L'ultima follia radical chic: "Egonu lascia? Con un governo di destra..."

Paola Egonu, la 23enne campionessa di pallavolo, pare abbia deciso di prendersi una pausa dalla nazionale. "Mi hanno chiesto anche se sono italiana... Questa è la mia ultima partita in nazionale, sono stanca", avrebbe detto al suo procuratore dopo la vittoria del bronzo ai mondiali femminili. La sinistra è immediatamente saltata sul cavallo del razzismo, così come ha spesso fatto quando si tratta di cavalcare battaglie ideologiche. La frase della pallavolista, d'altronde, è stato un assist che non hanno voluto mancare. Ma Rula Jebreal ha fatto di più e su quelle parole ha effettuato una ricostruzione a dir poco fantasiosa, che ancora una volta restituisce all'estero un'immagine alterata e non veritiera del nostro Paese.

Lo sfogo di Paola Egonu

Per capire lo sfogo di Paola Egonu occorre fare un passo indietro alla semifinale persa col Brasile che è costata la medaglia d'oro mondiale all'Italia. È di Paola Enogu l'errore decisivo sul 23-24 del terzo set, un attacco fuori che avrebbe permesso all'Italia di chiudere il set e di giocarsela con uno spirito ben diverso rispetto a quello col quale hanno affrontato il quarto set. Paola Egonu è stata messa sul banco degli imputati dopo la sconfitta insieme al ct Davide Mazzanti: dalla critica vengono ritenuti i principali responsabili della debacle, tanto che qualcuno ha ipotizzato il loro allontanamento.

Ed ecco che le parole di Paola Egonu assumono un significato diverso, anche perché, purtroppo, con quella domanda, che per la sinistra sarebbe la causa della sua decisione, Paola Egonu ci convive da tempo. Non da ieri e non dall'inizio dei mondiali. La pallavolista è sottoposta a un grande stress psicologico a 23 anni, avendo sulle spalle il peso dei risultati della nazionale e delle aspettative di gloria di un Paese. Ma l'esposizione mediatica e la gloria hanno sempre due lati, come una medaglia: onori e oneri.

La solidarietà della sinistra

Subito dopo le parole di Paola Egonu sulla sua volontà di prendersi una pausa, la sinistra si è precipitata a dare la sua solidarietà alla pallavolista. E qui apriamo una parentesi, perché questo caso ha evidenziato le priorità della classe dirigente rossa del nostro Paese. Gli esponenti del Partito democratico hanno fatto a gara a rilasciare dichiarazioni in supporto di Paola Egonu a seguito delle sue dichiarazioni, una velocità di reazione che è mancata davanti alle minacce di morte rivolte a Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato, a più riprese messo nel mirino di antagonisti e sedicenti nuove Brigate Rosse. Per l'esponente di FdI, la solidarietà della sinistra è arrivata in differita di quasi 24 ore, dopo che il silenzio è stato fatto notare dalla coalizione.

La fantasiosa ricostruzione di Rula Jebreal

Rula Jebreal, però, dall'alto del suo pulpito non si è limitata a fornire la sua solidarietà alla pallavolista ma ha effettuato una ricostruzione che ha dell'incredibile, totalmente scollata dalla realtà. L'intento della giornalista sembra essere chiaro: distorcere i fatti per far passare l'Italia come un Paese fascista e razzista in cui è impossibile vivere. E ci prova con ogni modo a far passare questo messaggio, strumentalizzando anche il crollo psicologico di una 23enne dopo una brutta esperienza sportiva.

"Dopo che il governo di estrema destra ha confermato un razzista (che sosteneva i neonazisti) come speaker della casa (Senato, ndr)... L'eroe sportivo italiano #PaolaEgonu ha lasciato la nazionale, spiegando in lacrime che la sua decisione è stata guidata dal razzismo: le chiedevano regolarmente se fosse una 'vera italiana'", ha scritto Rula Jebreal.

Un tweet che distorce la realtà e che non prende nemmeno in considerazione l'elemento democratico del voto popolare, che ha premiato Fratelli d'Italia, e del Senato, che ha votato a maggioranza il suo presidente. Peraltro, c'è un grande errore di fondo: il governo, che è ancora quello di Mario Draghi, non ha confermato nessuno "speaker" come dice lei. E il nuovo governo ancora non esiste.

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