Milano. Maignan è ancora fermo, bloccato dall'infortunio al polpaccio di fine settembre. Onana ha ripreso il suo posto di portiere titolare, già in campo l'altra sera nell'Inzaghi day di Reggio Calabria. Il derby che Milano giocherà in Arabia Saudita (il 18 gennaio, SuperCoppa in palio), si può guardare anche dalle porte. E allora sono guai, quando va bene problemi. Perché il Milan è senza titolare dal 18 settembre, 9 partite giocate su 21, e non ha certezze di quando riavrà in porta il suo moschettiere, uno di quei giocatori che materialmente porta punti, fin qui sostituito dal vice Tatarusanu, che invece porta guai e che i tifosi più cattivi hanno ribattezzato sedia, nel senso che averlo tra i pali equivale a metterci appunto una sedia.
Onana invece è in salute e contro la Reggina ha mostrato di essere già pronto a tuffarsi anche in campionato. È di ieri però l'annuncio dell'addio alla Nazionale, dopo la lite in Qatar col ct Song e il presidente federale Eto'o. Parole meste, con cui dice di svestire per sempre la maglia dei Leoni Indomabili, ma di restarne ovviamente «tifoso, come i 27 milioni di camerunesi, perché il Camerun viene prima delle persone», come ha spiegato sui social, anche se in realtà sembra che per lui sia andata esattamente al contrario. Possibile che ci sia spazio per un ripensamento, probabile che aspetti un nuovo ct e magari anche un nuovo presidente, perché a Onana più che la lite con Rigobert Song, ha fatto probabilmente male non essere stato difeso dal suo mentore Eto'o, che però nella circostanza era obbligato ad avere un profilo istituzionale. Come poteva dare ragione a un giocatore che s'era platealmente rivoltato contro l'allenatore?
Di certo, dopo aver conquistato l'Inter, scavalcando a furor di critica un totem come il capitano Handanovic, Onana contava di godersi un altro tipo di Mondiale, invece ecco i veleni con la nazionale. Se non altro è tornato ad Appiano prima del previsto, il 7 dicembre era già ad allenarsi in nerazzurro. Alla ripresa del 4 gennaio sarà lo stesso giocatore che ha chiuso la prima parte di stagione. Piace a Inzaghi, piace ai tifosi. Chissà se e quando Handanovic rivedrà ancora la porta da titolare, di sicuro questi sono i suoi ultimi mesi all'Inter, dopo 11 anni e a oggi 447 partite in nerazzurro (a -8 da Cordoba per entrare fra i top ten della storia nerazzurra). Lui l'anno prossimo dovrà decidere cosa fare e il club dovrà cercarsi un altro vice, operazione che il Milan sta meditando di fare in questi giorni, proprio per ovviare al problema della sedia. Si sa da tempo dell'accordo fra Maldini e Sportiello, oggi all'Atalanta, in vista della prossima stagione, quando il portiere sarà svincolato.
Se però Maignan (cui fra un paio di settimane saranno rifatti gli esami strumentali per capire l'evoluzione dell'infortunio) dovesse restare fuori ancora a lungo, il Milan potrebbe bussare a casa Percassi, per cercare di anticipare il trasferimento (per pochi soldi, s'intende; meglio se pochissimi). Poi sarà, sarebbe, il campo a dire se e quale differenza c'è effettivamente fra Tatarusanu e Sportiello. Meglio che Maignan torni al più presto.
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