Marco Pantani, il campione romagnolo che ha scritto le pagine più belle degli ultimi anni del ciclismo italiano è ancora una volta al centro delle cronache.
Il corridore di Cesenatico fu trovato morto il giorno di San Valentino del 2004 in una camera di albergo a Rimini. Da allora i genitori si sono sempre battuti per fare chiarezza e accertare la verità perché non hanno mai creduto al suicidio. Tonina Belletti, madre del ciclista, non ha mai perso occasione per ribadire che non crede a tale ipotesi e ha presentato diversi esposti assistita dal suo Avvocato.
Ora la Procura, a distanza di dieci anni dalla morte di Pantani, ha disposto la riapertura del caso. L'ipotesi è quella che il "Pirata" possa essere stato ammazzato e non sia morto per overdose. Secondo le indiscrezioni trapelate, la nuova ricostruzione dei fatti porterebbe a questa tesi. Pantani, grande trionfatore al Tour e al Giro nella magnifica e memorabile stagione del 1998, sarebbe stato picchiato e costretto ad assumere la cocaina. Per ora siamo solo agli indizi dell'indagine bis perché sul caso c'è il massimo riserbo.
La mamma rafforza questa ipotesi e continua a manifestare i suoi dubbi. In un' intervista di poco tempo fa ha ancora una volta chiesto che sia fatta chiarezza e che la verità venga a galla una volta per tutte. Ha sottolineato come Pantani quella sera del 2004 non era solo nel residence, ma che con lui potrebbero esserci state altre persone. Tonina Belletti non si rassegna e chiede giustizia per il suo Marco. Un piccolo passo avanti è stato fatto con la Procura che ha riaperto il caso. Ora bisognerà aspettare nuovi sviluppi con l'auspicio che si arrivi finalmente alla verità e sia resa giustizia ad un uomo osannato nella gloria e dimenticato da tutti quando più ne aveva bisogno.
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