Dopo la sosta dei tormenti, ecco i tre punti. E' un Napoli però a intermittenza, luce rossa che significa mente offuscata per la troppa tensione e Meret ci mette qualche pezza. Dal rosso al verde il passaggio è immediato, il poco tempo nel mezzo non basta al Verona per rendersi conti di cosa gli si sta rovesciando addosso. Quando si chiede se è Kvara il leader di una squadra orfana di Osimhen, lui ha già deciso la partita con gol e assist. C'è la firma indelebile del georgiano sulla vittoria che restituisce ossigeno a Garcia: Non è stata una gara perfetta, direi buona per 60' ma ci può stare avere un calo con la Champions alle porte e avanti di tre gol. Kvara bene, è già su buoni livelli da qualche settimana, migliorerà ancora. E bravo pure Meret. La presenza del presidente? E' importante averlo con noi.
Appunto. Il fatto che il portiere sia stato tra i migliori in una partita vinta (apparentemente) con un risultato netto, è una spia da non sottovalutare. Anche se va detto che la fase offensiva dei campioni d'Italia non è stata per niente sparagnina: come al solito troppi sono stati i gol sprecati. Grande azione e vantaggio meritato con Politano, raddoppio e tris del georgiano, freschissimo sposo, tra fine primo tempo e inizio ripresa, con esultanza tutta da decifrare: carica tre frecce prima di scagliarle (ma contro chi?).
Sussulto veneto con Lazovic senza seguito perché Meret decide che non si passa più. Chiudendo un sabato iniziato nel peggiore dei modi: trecento ultras azzurri identificati dalle forze dell'ordine per aver creato incidenti nel pre-gara, 36 di loro hanno fatto ritorno a casa con il Daspo.
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