Cambia il mondo, in questo caso il mondiale, ma io no. È questo il senso della medaglia conquistata da Simona Quadarella, bronzo negli 800 stile libero in 8'1900 dietro la mostruosa Katie Ledecky (80804) e l'australiana Kiah Melverton (8'1877).
Da Budapest 2017 a Budapest 2022, la 23enne romana è ancora sul podio, proprio nella vasca in cui si rivelò cinque anni fa con un bronzo nei 1500, che stavolta però le sono andati male. Ma super Simona è tornata. «Si vede che mi serve una botta forte per tirare fuori qualcosa in più. È stato difficilissimo in questi giorni, non ne avete idea. Sono contenta di tornare a casa con una medaglia. Dove ho trovato le forze dopo la delusione dei 1500? L'ho trovata parlando con le persone giuste e stando accanto a loro».
Anche un anno fa, alle Olimpiadi di Tokyo, l'allieva di Christian Minotti aveva agguantato una medaglia, sempre un bronzo negli 800, reagendo ad un risultato ben al di sotto delle aspettative proprio nei 1500. «Questa volta è stato più difficile» confida. «Dai 1500 ne sono uscita malissimo. Forse peggio dell'anno scorso. Quest'anno non me l'aspettavo per niente. Forse c'è un problema con questi 1500 che sono la mia gara ancor prima degli 800. Cercherò di risolvere questa cosa». Anche perché tra un mese e mezzo ci sono gli Europei in casa, a Roma, «dove voglio confermare i tre titoli europei», tra le altre cose vinti nel maggio di un anno fa sempre a Budapest. Una Quadarella da applausi, davanti a mamma e papà. «La dedica? A mia madre. Per questo, ci tenevo a conquistare una medaglia».
Ma non è ancora finita. Perché oggi, nell'ultima giornata (ore 18 su Rai 2), l'Italia delle corsie va a caccia di un traguardo storico: il poker d'ori. Infatti, finora non è mai accaduto che una spedizione azzurra tornasse a casa con più di tre medaglie del metallo più pregiato. Dopo i trionfi di Martinenghi, Ceccon e Pilato, si può ancora sognare. A partire dai 50 rana, con Benedetta Pilato che, dopo il successo nei 100 rana, si tufferà dalla quarta corsia assegnata a chi ottiene il miglior crono nelle semifinali. «Anche la corsia 5, la stessa dei 100, mi andava bene... Ora speriamo di essere ancora la più veloce», commenta la 17enne tarantina. Altro millennial d'oro dell'Italnuoto è Thomas Ceccon, il favoloso dorsista da record del mondo nei 100 dorso, che dovrà trovare le forze per due gare da medaglia: i 50 dorso e la staffetta mista.
In quest'ultima, tornerà in acqua Nicolò Martinenghi, l'oro dei 100 rana ed argento sui 50. Lui che è un tifoso interista vorrebbe fare il triplete. Ma l'Italia può calare anche l'ultimo asso: Paltrinieri, che cerca una reazione nei 1500.
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