Spunta una nuova trattativa per la cessione della Panini: un gruppo americano vuole rilevare l'impero delle figurine.
Le mitiche figurine Panini, simbolo del made in Italy potrebbero diventare presto a stelle e strisce. Secondo quanto riporta La Gazzetta di Modena una delegazione americana ha preso contatti con i vertici del Gruppo, il cui pacchetto azionario è nelle mani dell'italo argentino Aldo Hugo Sallustro, attuale amministratore delegato e dalla famiglia bolognese Baroni per vagliare attentamente la fattibilità dell'operazione di acquisto.
La valutazione globale si aggira all'incirca intorno al miliardo di euro ma è ferma l'intenzione dell'ad Sallustro, entrato in Panini nel 1992 rilevando l'azienda con un pool di investitori italiani, di cui faceva parte anche la De Agostini Editore, di voler comunque mantenere il cuore del sistema produttivo a Modena. L'ultimo bilancio, che l'anno scorso coincideva con i Mondiali in Russia, è particolarmente atteso e secondo il quotidiano emiliano, non dovrebbe essere molto lontano dal registrare 700-750 milioni di euro. Si calcola che la Panini diffonda 5 miliardi di figurine all'anno mentre in Italia produce una trentina di collezioni, che diventano 400 nel resto del mondo.
L'azienda, 450 dipendenti a Modena, altri 700 nel mondo e nelle consociate più importanti in Usa, Francia, Inghilterra, Spagna e Germania, ha un fatturato che, mediamente, si aggira sui 550 milioni di euro, con forti up-trend negli anni degli Europei e dei Mondiali di calcio.
Già cinque anni fa, nell'anno dei Mondiali in Brasile, era stato affidato un incarico alla banca d'affari Nomura per sondare possibili acquirenti, ma non era arrivato nulla di concreto. Alla gara avevano partecipato soprattutto private equity, ora a quanto pare fuori dai giochi.Segui già la nuova pagina Sport de ilGiornale.it?
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