"Poca formazione e pochi soldi", gli steward sul piede di guerra

La denuncia del presidente Andes sulla situazione degli addetti alla sicurezza negli stadi, Taroni: "Nel settore si sta creando una sorta di caporalato"

"Poca formazione e pochi soldi", gli steward sul piede di guerra

Poca formazione e pochi spiccioli per gli steward allo stadio, l’Andes ora alza la voce. Il presidente dell’associazione che riunisce i delegati alla sicurezza italiani parla apertamente di "una sorta di caporalato" che si starebbe formando negli stadi italiani.

Le frasi di Ferruccio Taroni sono durissime: "Tantissimi steward in tutta Italia – spiega in una nota il presidente Andes – lavorano e rischiano la propria incolumità senza la necessaria formazione: si sta creando, anche in questo settore, una sorta di caporalato".

Taroni chiarisce i motivi della denuncia dell'associazione spiegando: "Sono migliaia, in tutta Italia, i ragazzi chiamati a collaborare con società sportive e con le forze dell’ordine per garantire l'accoglienza e la sicurezza di chi vuole assistere ad una partita di calcio. Molti di questi – accusa il presidente Andes - sono ingaggiati a quattro soldi dalle agenzie di fornitura, che per garantirsi la manovalanza non rilasciano gli attestati di formazione così che gli steward poi non possano andare a cercare lavoro in altri stadi".

Ma non è tutto. Perché, per l’Andes, ci sono altri aspetti della questione da mettere sul tavolo: "Spesso, come abbiamo più volte denunciato, la formazione è carente.

Sebbene Andes abbia in più occasioni segnalato queste grandi difficoltà, istituendo anche un albo professionale per gli steward proprio per ovviare a questo tipo di situazioni, ancora oggi gli episodi sono moltissimi e aumentano enormemente in questo periodo dell'anno, con i campionati in partenza. Pertanto – conclude Taroni - auspichiamo che ci siano più controlli e fermezza, perché quando si parla di lavoro e sicurezza non si può lavorare al ribasso".

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