Il ponteggio di L. Enrique e quell'euro agli operai

C'è un problema prosciutto: la delegazione spagnola, composta da novanta persone, è sbarcata in Qatar con trenta quintali di materiale ma con una rinuncia drammatica: niente jamon

Il ponteggio di L. Enrique e quell'euro agli operai

C'è un problema prosciutto: la delegazione spagnola, composta da novanta persone, è sbarcata in Qatar con trenta quintali di materiale ma con una rinuncia drammatica: niente jamon, nessun tipo di prosciutto, serrano, iberico di bellota, pata negra, iberico de cebo de campo, qualunque derivato dl maiale, la religione del Paese ospitante non permetterebbe l'atto impuro. È un sacrificio pesante per Luis Enrique e la sua brigata ma va segnalato che la parte più pesante, in tutti i sensi, dei 3000 chilogrammi del bagaglio, è costituita dai tubi in ferro che servono a costruire l'impalcatura sulla quale prende posto il commissario tecnico spagnolo per seguire gli allenamenti e lo fa usando una ricetrasmittente collegata a un auricolare di cui è dotato ogni calciatore. Costui deve seguire le indicazioni dell'allenatore, muoversi dunque per traiettorie che soltanto chi sta in alto, sul ponteggio, può individuare e disegnare. Il popolo qatariota non può assistere al lavoro sul campo, ha altro cui pensare, la coppa del mondo si avvicina, nessuno sa bene di che cosa si tratti, operai, falegnami, gruisti hanno concluso le opere e risulta che siano stati pagati con moneta pari a 1 euro all'ora, per un impegno quotidiano dalle 14 alle 18 ore. In assenza di sindacati meglio prendere e stare zitti, per evitare di finire al gabbio come un lgbtq qualunque.

A proposito di questo tema il Guardian ha riportato le parole del dottor Nasser Mohamed, qatariota domiciliato negli Usa, secondo il quale gli omosessuali arrestati a Doha e dintorni, dopo avere subìto varie violenze, vengono poi utilizzati come agenti infiltrati per denunciare altri omosessuali. Alla prossima. Senza prosciutto.

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