I numeri contro le squadre spagnole non sono confortanti per la Roma: 22 sconfitte nei 42 precedenti europei, in pratica persa una gara su due. E anche Mourinho, che in Europa League vanta 14 vittorie in casa su 16 partite, ha registrato gli unici due insuccessi contro club ispanici. Il tecnico aveva già evidenziato come l'urna non si fosse dimostrata amica con i giallorossi: la Real Sociedad, avversario inedito per la Roma, vanta tre vittorie con porta inviolata in altrettante trasferte stagionali nella competizione. «È un'ottima squadra, difficile trovare punti deboli, ma credo che siano squadre che si rispettino a vicenda - così lo Special One -. La Roma, nelle grandi partite, è cresciuta dal punto di vista mentale: nella mia prima stagione abbiamo perso due volte con Juventus, Inter e Milan, quest'anno abbiamo battuto i bianconeri e i nerazzurri e abbiamo pareggiato con i rossoneri. Il nostro problema è che fatichiamo ancora a trovare continuità quando ci sono tre gare da vincere in una settimana».
La vittoria con la Juve non ha cancellato la notte amara di Cremona, con il ko e il diverbio con il quarto uomo Serra che domani troverà una soluzione definitiva davanti alla Corte d'Appello Figc. Intanto Mourinho, che non vuole commentare a processo in corso le parole di Serra a «Le Iene», oggi punterà su Tammy Abraham (nella foto), lasciato in panchina nel trittico Salisburgo, Cremonese, Juventus. Sempre facendo riferimento ai numeri, quelli del centravanti inglese sono nettamente inferiori alla passata stagione: appena 7 le reti segnate, l'ultima oltre un mese fa all'Empoli, una sola in Europa League contro l'Helsinki in trasferta.
Fu lui a prendersi la Roma sulle spalle e a portarla a Tirana dove vinse la Conference, ora è chiamato nella fase decisiva dell'Euroleague a fare lo stesso. L'Olimpico, al 26° sold out di fila, proverà a dargli una mano.
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