Roberta: "Sorry Serena oggi era il mio giorno"

L'emozione della Vinci dopo l'impresa sulla Williams. E Flavia sulla Halep: "Figo battere la n° 2. Il ritiro? Vicino..."

Roberta: "Sorry Serena oggi era il mio giorno"

Hanno saputo cogliere l'attimo, quell'occasione servita anche da un pizzico di fortuna, ma Roberta Vinci e Flavia Pennetta sono state straordinarie nel farsi trovare pronte. E l'Italia ringrazia perché comunque vada vince il titolo di uno slam. La Vinci che trionfa sul campo, stravince a parole. A New York scorrono le lacrime di gioia dell'italiana di Taranto, resta senza parole. Poi trova un filo di voce: «Come un sogno, ho battuto Serena. Scusate ragazzi, so quanto era importante il Grande Slam per Serena e per gli americani, ma era la mia giornata».

E così conquista il pubblico che per due ore le ha remato contro, tanto che nel terzo set ha portato rabbiosamente le mani alle orecchie a chiedere un applauso anche per lei. «Scusate, ma è un momento incredibile, io in finale agli Us Open. Ci sono così tante cose che mi passano per la testa - dice -. Ho giocato una partita fantastica, ho cercato di rimanere agganciata a ogni punto. Poi è stato difficile mantenere la concentrazione. Quando ho servito per il match tremavo tutta...». Quindi il più semplice dei «è il più bel momento della vita». Basta conquistare New York per farsi perdonare una vittoria che potrebbe mostrare le prime crepe nell'era Serena Williams. Roberta porta di nuovo le mani alle orecchie, ma stavolta c'è solo gioia. Le dicono che era data a 300, trova la forza per scherzare con il coach in tribuna: «Spero di avere arricchito tanta gente». Disarmante, prende fiato per “rivedere” l'ultimo set: «Mi sono detta: “metti la palla in campo e corri... non pensare che dall'altra parte c'è Serena”». Vinci che dà l'arrivederci al pubblico per la finale così: «Quando mi sono svegliata non pensavo certe di vincere, ma solo di godermi la semifinale. Cosa mi rende più orgogliosa? Me stessa. Ringrazio il mio coach Cinà». Serena l'applaude: «Ha giocato il miglior tennis della sua vita, una partita da pazzi, da “fuori di testa”. È una over 30 che ancora ci prova in ogni modo».

Doveva essere la sua finale, invece è tutta italiana, made in Puglia, Roberta dice che «non so cosa renderà reale tutto questo». Ma Flavia Pennetta un po' è come se l'aspettasse. Perché subito dopo aver battuto Simona Halep, la numero due del mondo, Mats Wilander ha rivelato che Flavia gli aveva detto: «E chi dice che non sarà una finale tutta italiana». Intanto l'italiana di Brindisi, a quel punto aveva già fatto metà dell'opera: «Questa finale significa tutto per me, è qualcosa di incredibile». Sulla partita dice: «Sono stata brava sul 3-1 del secondo set a fermare i pensieri».

Flavia con New York ha un feeling speciale: «Che effetto vedere la numero due del mondo frustrata. È figo». E poi «Il ritiro? È vicino, molto vicino». Seria o scherzava? Quindi il cinguettio del compagno Fabio Fognini: «Strepitosaaaa». Da correggere al plurale: Roberta e Flavia strepitose.

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