Dei e semidei, nella tradizione epica, ebbero punti deboli; ad Achille il suo tallone costò carissimo. Anche nel calcio le maledizioni non fanno sconti, nemmeno a chi negli ultimi anni si è posto come divinità di questo sport. Il tabù per Cristiano Ronaldo è rappresentato dalle porte stregate dello stadio Meazza di Milano, dove sarà di scena domani sera. Il campione portoghese ha giocato quattro volte a San Siro in Champions League contro le due milanesi (3 con il Milan e una con l'Inter), non riuscendo mai né a vincere (due pareggi e due sconfitte), nè a inserire il suo nome tra i marcatori.
Più nello specifico, la stella di Madeira ha affrontato sei volte nella massima competizione europea per club il Milan: due gol segnati, entrambi in gare casalinghe, e nessuno nelle tre partite giocate al Meazza. A secco negli ottavi di finale nel marzo 2005 (sconfitto il suo United 1-0), nella semifinale di ritorno nel maggio 2007 (sconfitta per 3-0) e nella fase a gironi nel novembre 2010, quando giocando nel Real pareggiò 2-2. Nessuna rete in questo stadio nemmeno nei 120 minuti di gioco della finale di Champions 2016, poi comunque vinta dalla sua squadra. In totale sono 480 minuti in campo per CR7 e nessuna prodezza a referto. Un sortilegio per un fuoriclasse da quasi 600 gol in carriera, abituato a dominare qualsiasi tipo di palcoscenico.
Domenica Ronaldo guiderà la sua Juventus, agguerrita dopo la sconfitta di coppa contro Mourinho allo Stadium, in casa del Milan. In realtà il portoghese, con quello che è di fatto l'ultimo pallone toccato a San Siro, ha realizzato il penalty decisivo nella serie di rigori finale del 28 maggio 2016 contro l'Atletico Madrid: un destro secco che consegnò la "Undecima" nelle mani del suo Real. Ripartirà da lì Cristiano, ripresentandosi in un tempio del calcio mondiale 897 giorni dopo l'ultima trionfale volta.
Il suo impatto con il campionato italiano parla di 7 gol e 5 assist in 11 giornate e un primato, a pari merito dell'imminente rivale Suso: è uno dei due giocatori che ha partecipato attivamente a più reti (12) in Serie A. Numeri di un fenomeno che vuole mettere fine al suo maleficio e dimostrare di non avere punti deboli. Una rete alla "Scala del calcio" per sfatare il tabù e conquistare anche questo ultimo, ennesimo, stadio.
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