Sarà Italia-Spagna anche alle Olimpiadi

Sarà Italia-Spagna anche alle Olimpiadi

RomaDavanti alla Spagna, almeno alle Olimpiadi. Vede rosso il presidente del Coni Gianni Petrucci ossessionato, come tutti, dal culto spagnolo del bello e molto vincente. Calcio sì, il resto pure, Alonso e Lorenzo compresi, ma quando il gioco si fa olimpico siamo meglio noi. Il chiodo fisso per Londra è chiudere nei dieci del medagliere, davanti agli spagnoli che dopo la scoppola puntano al sorpasso nella conta degli ori. E sarebbe la prima volta. Non scherziamo, Petrucci rassicura il patriota: «Le mie ultime Olimpiadi da presidente del comitato olimpico nazionale saranno le migliori della nostra storia e avranno ascolti record». Anche grazie - aggiungiamo noi- a quattro mesi di epici spot Rai.
Si parte col pronostico. «Quasi quasi firmerei per 25 medaglie. Qualcuno ne pronostica 30, io mi accontenterei di 25, 26». In realtà il numero uno del Coni tiene all'oro, l'unico metallo che ti fa scalare la classifica dell'ufficioso medagliere. «Le nazioni che ci precedono, Francia compresa, hanno numeri superiori ai nostri. Inoltre sono evidenti le nostre difficoltà a qualificare gli sport di squadra». Già, è proprio la mancata partecipazione in questi sport (fa impressione l'implacabile, storico black-out della pallamano e il clamoroso flop del basket dei presunti fenomeni) il maggior cruccio del Coni. «Solo due edizioni fa dei Giochi eravamo la nazione con più sport di squadra assieme agli Usa, oggi non più, questo penalizza l'immagine generale dello sport italiano».
Comunque al Foro Italico si comincia a fare la conta di tanti ipotetici titoli olimpici. Petrucci scalda i motori: «Si parla soprattutto della Pellegrini, è grande, grossa e favorita, ma non carichiamola di troppa pressione, poi c'è la squadra di scherma che è sempre una garanzia per noi. Però io dico che ci saranno medaglie inattese, grandi sorprese». Così, quando qualcuno gli chiede lumi sull'esclusione di Howe («sacrosanta, ci dispiace perché è un grande atleta, ma è stata una scelta obbligata») si sorprende un po', perché qui si parla di medaglie sicure, o quasi. Petrucci che vuol dare il buon esempio. «Si parla tanto di spending review, non vorrei dire ma noi siamo stati i primi a revisionare i comitati provinciali...».
Ma la presentazione al Salone d'Onore del Coni del Libro Bianco dello Sport Italiano 2020 è soprattutto occasione per pianificare anni migliori dopo la mancata assegnazione della seconda Olimpiade italiana. Ancora Petrucci: «Non siamo contrari a riformare alcune cose del nostro modello sportivo che però, nonostante carenze e peccati, è sempre tra i primi 5 come risultati storici delle Olimpiadi (Cina, Germania e Russia ci riprenderanno presto) e negli ultimi vent'anni è sempre stato nei primi dieci.

Non vogliamo però dire che il compito dello sport sia solo quello dei risultati, vorremmo anche dimostrare come attraverso l'inserimento della pratica sportiva nelle scuole siano stati fatti passi avanti. Oggi lo sport rappresenta l'1,6% del Pil, ha un giro d'affari di 25 miliardi. Nel nostro mondo lavorano 400 mila persone». Anche senza Olimpiadi il Coni avrà il suo 2020: basta accontentarsi.

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