La sfida di Khedira: "Voglio la Champions". E il Bayern vuole Vidal

Il tedesco farà coppia con Marchisio: "Sarebbe stato bello giocare con Pirlo". Da Monaco offerta da 35 milioni, ma a Torino vorrebbero Goetze

La sfida di Khedira: "Voglio la Champions". E il Bayern vuole Vidal

TorinoCinque anni al Real Madrid. E adesso la Juventus. Da parametro zero, addirittura. Centrocampista totale, non ha i piedi di Pirlo ma nessuno gli chiederà di raccoglierne l'eredità tecnica: sa però come si fa a vincere, Sami Khedira. Il quale si presenta allo Stadium pettinatissimo e con in mano cinque-sei foglietti scritti in italiano, leggendo i quali esordisce per dirsi ovviamente «orgoglioso. Come sapete, vengo dal Real Madrid. Al mondo ci sono pochi club di tale livello: la Juve è uno di questi». I latini la chiamavano “captatio benevolentiae”, anche perché il messaggio termina con il famoso slogan “fino alla fine” che manda in sollucchero Agnelli in primis e tutti i tifosi poi: vuole farsi subito apprezzare, il prossimo numero 28 della Signora. «E' sempre stato il mio numero fin dallo Stoccarda, la mia prima squadra». Concesso, nessun problema.

Pare un bello spot per il mondo globale, Khedira: non solo per il calcio. E' infatti nato proprio a Stoccarda ed è considerato uno dei simboli dell'integrazione attraverso lo sport: madre tedesca e padre tunisino, ha scelto subito la nazionalità tedesca e ha pure alzato la coppa del Mondo in Brasile. «Non vengo da una famiglia ricca - ha raccontato in passato - ma ho avuto una bella infanzia e mi piacerebbe che tutti i bambini potessero crescere felici. Cerco di dare il mio contributo». Ha una sua Fondazione benefica e, insomma, non pare un extraterrestre rispetto al mondo (dorato) in cui vive. Non dimenticando le sue origini, se è vero che trascorre quasi sempre le sue vacanze in Tunisia, dove vivono i suoi parenti e «circa sessanta cugini». Lì, fino a pochi giorni fa, si è anche allenato con un personal trainer «perché da marzo a fine stagione ho giocato davvero poco e avevo bisogno di arrivare a Torino già in forma. Ho lavorato sia con la palla che senza: sono pronto a cominciare».

Diventerà probabilmente un punto fermo della Juve che sarà, al fianco di Marchisio promosso playmaker e consentirà la cessione di Vidal, probabilmente al Bayern che offre 35 milioni, anche se a Torino preferirebbero inserire nell'operazione Goetze. «Mi avrebbe fatto piacere giocare con Pirlo, è vero - ammette Khedira -. Quando ho deciso di venire alla Juve, non sapevo che non ci sarebbe più stato: con tutto il rispetto per lui, però, qui ci sono tanti altri grandi campioni». Avanti, allora. Avendo spedito in soffitta i timori seguiti alla lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro che ha rischiato di fargli perdere i Mondiali: era il 15 novembre 2013, Italia-Germania. Qualche mese dopo, uno degli elementi preferiti da Mourinho ai tempi del Real alzava al cielo la coppa del Mondo, diventando così uno dei dieci giocatori nella storia del calcio ad avere centrato nello stesso anno la doppietta con la Champions. «L'infortunio mi ha reso più forte. Adesso ho voglia di una nuova sfida. Mi sono informato anche con Morata, su tutto: tante cose però già le sapevo, perché la Juve è una squadra che non ha bisogno di presentazioni. Ritrovo Alvaro, per di più: abbiamo passato insieme tre anni al Real, era molto giovane e a volte ancora ingenuo, ma la scorsa stagione è migliorato davvero tanto. E nella semifinale contro di noi mi ha impressionato non solo per i gol, ma perché era sempre presente nella manovra. Sono contento per lui, ha enormi potenzialità».

Dalla spinta dei due ex Blancos, la Juve cercherà di ridare l'assalto alla Champions: «Sono qui per vincerla, ma in Europa ci sono sette-otto squadre allo stesso livello e per arrivare fino in fondo contano vari fattori, che vanno dalla forma fisica

alla fortuna. Sono però convinto che con questa squadra si possa davvero raggiungere il tetto d'Europa: a livello di potenziale, valiamo le prime quattro. Una finale contro il Real? Sarebbe un sogno». Si vive per quello.

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