Shilton su Maradona: "Non si è mai scusato per quel gol di mano"

L'ex portiere dell'Inghilterra ai Mondiali del 1986 non ha ancora perdonato il Pibe de Oro: "È stato il più grande giocatore che abbia mai affrontato ma non era una persona sportiva"

Shilton su Maradona: "Non si è mai scusato per quel gol di mano"

Peter Shilton aveva 37 anni quando disputò i Mondiali in Messico difendendo i pali dell'Inghilterra. Aveva una solida carriera alle spalle, con venti campionati e un mondiale già disputato. Il 22 giugno 1986, nel quarto di finale contro l'Argentina, subì due reti da uno scatenato Maradona. Due reti storiche: la prima con un clamoroso colpo di mano, la seconda con un'azione che finì dritta nei manuali del calcio, conquistandosi l'appellativo, sacrosanto, di "gol del secolo". Un capolavoro assoluto, quasi a voler zittire tutte le polemiche per quella furbata truffaldina del tocco di mano. Sarcasticamente Diego la definì "mano de Dios", sigillando un patto d'amore tra lui e un'intera nazione, desiderosa di rivalsa sul Regno Unito, dopo la sconfitta nella guerra per le isole Falkland-Malvinas (1982). Grazie anche a quel gol gli argentini vinsero 2-1 e conquistarono la semifinale con il Belgio.

La mano de Dios

A distanza di 34 anni Peter Shilton non ha ancora digerito quel perfido tocco del campione argentino. "La mia vita è stata a lungo legata a quella di Maradona - racconta Shilton al Daily Mail -. E non nel modo in cui avrei voluto. Ma mi rattrista sapere della sua morte in una età così giovane. È stato senza dubbio il più grande giocatore che abbia mai affrontato, il mio pensiero va alla sua famiglia". Inevitabile, per Shilton, tornare a quel 22 giugno 1986. "Mentre correva per festeggiare - ricorda Shilton - si è guardato indietro due volte, come se stesse aspettando il fischio dell'arbitro. Sapeva cosa aveva fatto. Tutti lo sapevano a parte l'arbitro e i due guardalinee".

La grandezza "diabolica" di Maradona fu proprio nella reazione più che nel gesto. Esultò come se nulla fosse e questo, alla fine, ingannò l'arbitro. Era talmente clamoroso quel suo tocco di mano che, se fosse rimasto fermo, subito dopo lo stacco in aria, l'arbitro avrebbe soffiato nel fischietto per fermare il gioco. Invece no: Diego, con un colpo di teatro geniale, esultò e si mise a correre per il campo. In quell'attimo creò il mito della "mano de Dios". Un fallo di mano che avrebbe meritato non solo l'annullamento della rete ma anche l'espulsione, stando al regolamento.

"Quello che non mi piace - racconta Shilton - è che non si sia mai scusato.

In nessuna dichiarazione ha detto di aver imbrogliato e che gli sarebbe piaciuto chiedere scusa. Invece, ha tenuto la linea de 'la mano di Dio'. Non era giusto. Era un grande, ma non era una persona sportiva".

Il Gol del secolo

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