La Signora allo sbando dentro e fuori dal campo attende gli interrogatori

Giocatori sfiduciati, Allegri senza idee, Chiesa ko. E il club rassicura le banche e prepara la difesa

La Signora allo sbando dentro e fuori dal campo attende gli interrogatori

Potrebbe andare peggio. Ma non so che cosa sia peggio per la Juventus, tra campo e club. Storie acide parallele, batoste e ludibrio, un giorno dopo che non ha luce se non aria grigia e pesante, incertezza, preoccupazione. Non si tratta di una partita persa, anche se è la quinta, anche se i punti dalla capolista sono gli stessi di quelli che dividono dalla zona retrocessione, anche se Chiesa è fuori fino a gennaio e i suoi sodali sono randagi e nemmeno eroi. La Juventus va in prima pagina per decisione della procura, il bersaglio è facile, non c'è altro club che abbia avuto negli ultimi vent'anni i suoi dipendenti e capi intercettati al telefono, la serie di casi non si ferma, si prevedono nuove puntate di questa commedia che soddisfa le tricoteuses dinanzi alla ghigliottina, come ha spiegato sulle pagine di Libero, Palamara, con la spudoratezza che contraddistingue i nostri magistrati «indagare sulla Juventus attira i riflettori». Luci accese sui conti, dunque, e volti scuri tra i calciatori che dopo l'umiliazione di Londra si sono ritrovati con un pugno di polvere contro l'Atalanta.

Il docufilm della Juventus avrebbe bisogno di una nuova versione Nothing at all, non c'è proprio nulla se non un gruppo sfiduciato, impaurito, senza un'idea base di gioco, se non quello di difendersi non sapendo attaccare soltanto episodicamente. Un esempio: a Roma, una settimana fa contro la Lazio, dopo l'infortunio a Danilo, l'allenatore giocò la carta di una attaccante, Kulusevski. Sabato, in situazione di svantaggio, fermatosi Chiesa, invece di puntare su uno dei due ragazzi attaccanti, Kean e Caio Jorge, ha scelto Bernardeschi che è uno dei tanti pallapersa (Rabiot, Arthur, Ramsey), inutile, una mousse di calciatore, frulla frulla e non c'è nulla. Non fanno cronaca le occasioni mancate e invece fa tabellino l'unico tiro in porta che ha portato la vittoria all'Atalanta, il football è polpa, è sostanza e la Juventus ha smarrito proprio queste, vittima dell'incapacità del suo allenatore e del resto dello staff tecnico, modestissimo, a leggere lo stato di salute della squadra, scegliendo una soluzione definita e definitiva, in ogni zona del campo. Allegri è un bla bla che può soddisfare chi non conosce il calcio, le immagini della Juventus sono sconfortanti e dovrebbero suggerire il silenzio. Lo stesso silenzio nel quale si è rifugiata la società dopo l'esposizione di sabato. La presenza, in tribuna, di John Elkann a fianco di Pavel Nedved, ha rappresentato un segnale di fiducia dell'azionista di riferimento nei confronti del vicepresidente sotto indagine e anche una sorta di freno di emergenza nel caso di nuove eruzioni del boemo.

Il lavoro di questi giorni riguarderà il quadro finanziario, le sicurezze per le banche sull'aumento di capitale, una serie di incontri con l'ufficio legale che, per la prima volta non coinvolgerà lo studio Chiusano-Chiappero, la tutela è affidata all'avvocato Sangiorgio di Milano, un lavoro diplomatico e di autodifesa mentre si può prevedere che la procura passi a interrogare gli altri indagati, dopo aver verbalizzato la testimonianza di Federico Cherubini, da nove anni nel club e dunque a conoscenza delle strategie della società. Domani sera, a Salerno, un altro viaggio nel buio.

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