Roma - Le tre immagini del controsorpasso della Roma sui cugini laziali sono praticamente le stesse di Reggio Emilia, dove era arrivato il largo successo con il Sassuolo: il gol da attaccante puro dell'ivoriano Doumbia che sfrutta l'errore di Izzo; quello di potenza e rabbia dell'azzurro Florenzi con un gran tiro nel sette dopo 60 metri di corsa al 93'; il Totti in panchina per la seconda volta di fila che per molti ha quasi il sapore di un prepensionamento del capitano. Con i numeri che danno ragione a Garcia: senza il numero 10 in campo la media punti (2,2) è superiore a quella delle sfide con Totti (1). «Lui è intelligente, ha capito il contributo che dà sia fuori che in campo, pensa alla Roma e non a se stesso», così il tecnico francese che avrà comunque bisogno del capitano nelle ultime 4 tappe di un finale di stagione tutto da vivere.
Non è una squadra giallorossa che delizia il palato fine dei tifosi, ma è concreta nei risultati - anche se archiviare la pratica Genoa è costata un po' di sofferenza nel finale con l'allenatore di Nemours costretto a buttare dentro altri due difensori - e questo basta a rimettere (almeno per una settimana) la chiesa romanista al centro del villaggio della Capitale, tanto per usare la metafora più celebre di Garcia.
Oggetto misterioso fino a mercoledì scorso, Doumbia ha piazzato un uno-due in 5 giorni (più bello il gol di ieri contro il Genoa) che lo ha finalmente fatto entrare nel cuore dei supporter, come dimostrano gli applausi dell'Olimpico al momento del cambio (per un fastidio al flessore della coscia). «Ora è cambiato, gli serviva tempo per lavorare bene e tanto, l'area è il suo giardino...», così Garcia. Che continua a elogiare il più versatile, duttile e disponibile dei suoi calciatori, quel Florenzi che si definì a febbraio un «tappabuchi». Ogni cosa che fa, ad Alessandro riesce con semplicità, in campo e fuori: ha donato una sua maglia per la raccolta fondi a favore di una tifosa della Lazio in coma.
E ora il secondo posto è di nuovo nelle mani della truppa di Garcia. «Lo prenderà chi lo vorrà di più e quella squadra dobbiamo essere noi», il messaggio del francese. Supportato dallo stesso Florenzi: «Riconquisteremo i nostri tifosi se arriveremo dietro la Juve».
Il Genoa, sempre in corsa per l'Europa League nonostante il ko, delude le aspettative anche se il tecnico Gasperini esce con sensazioni positive: «Credevo nel pari, specie nei minuti finali, peccato perchè abbiamo regalato il primo gol».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.