Congelamento, podio cancellato: cosa accadrà (davvero) in pista

La Formula Uno torna in pista con il primo gran premio stagionale che si correrà in Austria. Tra nuovi regolamenti per via del coronavirus ecco tutte le novità per questo tormentato 2020

Congelamento, podio cancellato: cosa accadrà (davvero) in pista

Rombano i motori in Formula Uno: la stagione 2020 può finalmente prendere il via dopo sei mesi tormentati, drammatici, frenati e disturbati da qualcosa di ben più grande: la pandemia da coronavirus che ha travolto il mondo intero, sport compreso. Domani pomeriggio andranno in scena le prove libere, sabato si terranno le attesissime qualifiche del gran premio di Austria mentre domenica si inizierà a fare sul serio con la prima gara stagionale sul circuito di proprietà della Red Bull.

Si ripartirà, dunque, dopo 126 giorni di stop forzato dato che era dallo scorso 28 febbraio, giorno dei test invernali di Barcellona, che i motori delle monoposto di Formula Uno erano ferme ai box. In queste dure settimane ingegneri, meccanici e piloti sono sempre stati sul pezzo e attivi per mettere a punto tutte le dovute correzioni alle vetture per presentarsi alla grande ai nastri di partenza.

Eppure la Formula Uno è stata l’ultima a fermarsi dopo la falsa partenza del gran premio d'Australia che si sarebbe dovuto disputare nel weekend del 13-15 marzo che fu annullata per un caso di positività nella scuderia della McLaren. Ora, fortunatamente, la situazione è migliorata soprattutto in Europa e anche la Formula Uno può tornare in pista con un calendario ridotto all’osso con diverse gare cancellate.

Il nuovo calendario

Diversi gran premi, otto per la precisione, sono stati annullati: Australia, Bahrain, Vietnam, Olanda, Monaco, Azerbaijan, Canada e Francia. I gran premi che si disputeranno saranno 15 o 16: Austria, due volte, tra il 5 e il 12 luglio, Ungheria il 19 luglio, in Gran Bretagna in un doppio appuntamento 2-9 agosto sul tracciato di silverstone, a Montmelò spagna il 16 agosto, in Belgio a spa il 30 agosto, a Monza il 6 settembre nell’atteso gp di casa per la Ferrari. In tutto sembra quasi certa anche la seconda tappa in Italia, il 13 settembre al Mugello, pista di proprietà della casa di Maranello ma si attende ancora l’ufficialità. Con date ancora da confermare si correranno anche nell’ordine i gp di Singapore, Russia, Giappone, Usa, Messico, Brasile e infine Abu Dhabi che chiuderà la tormentata stagione 2020.

Le nuove regole

La FIA si è vista costretta a rivedere alcune regole per rispettare il protocollo sanitario in tempi di coronavirus. Dalle griglie di partenza a numero chiuso per gli addetti ai lavori fino ad arrivare agli steward che potranno intervenire anche da remoto, nel caso fossero impossibilitati a viaggiare, sono solo alcune delle tante novità per questa ridotta stagione di Formula uno. Cambierà anche la cerimonia conclusiva di ogni gara del podio anche se resta ancora da capire come si svolgerà la premiazione finale, forse senza schizzi di champagne.

Bisognerà rispettare le normali norme igieniche e di distanziamento sociale per evitare il possibile contagio con i meccanici che potranno lavorare per un’ora in più sulle monoposto nelle giornate di giovedì e venerdì propedeutiche a qualifiche e gara. Per quanto riguarda la griglia d partenza ci saranno regole ferree da dover rispettare per non incappare in pesanti sanzioni. Alle varie scuderie sarà permesso avere in pista solo 40 membri del personale, ovvero la metà di quanti ammessi fino ad oggi.

Non solo, perché saranno modificate le procedure prima di ogni gara per garantire il distanziamento: l'uscita dai box sarà consentita fino a 20 minuti prima del via, anziché i canonici 30. Le monoposto, poi, dovranno avere i pneumatici montati non prima di cinque minuti prima della partenza e a quel segnale il personale di squadra e i carrelli delle attrezzature devono iniziare a lasciare la griglia. Quanto sarà mostrato il segnale dei tre minuti non più di 16 membri di ogni squadra per ciascun pilota saranno ammessi sulla griglia di partenza.

Ross Brawn detta la via

Ross Brawn, direttore generale e responsabile sportivo del progetto Formula Uno, ha toccato diversi argomenti spiegando tra l’altro:“La cerimonia del podio non avrà luogo ma stiamo cercando una modalità alternativa per fare qualcosa sul rettilineo dei box appena dopo l'arrivo. Una delle opzioni prevede la possibilità di allineare le monoposto sulla pista e di posizionare i piloti davanti alle auto. Non potremo nemmeno consegnare le coppe, perché verremmo meno agli obblighi di distanziamento sul posto ma anche in questo caso stiamo studiando le alternative, ad esempio a livello televisivo", questo il commento dell’ex direttore tecnico della Ferrari che ha poi concluso: “Sono comunque convinto al cento per cento che riusciremo ugualmente a proporre uno spettacolo coinvolgente ed appassionante. Sarà semplicemente diverso. Queste sono le nuove regole d'ingaggio. Quanto durerà? Non lo sappiamo. Di sicuro per tutto il resto dell'anno".

Gp a porte chiuse e tamponi

Come per tutti gli altri sport le gare si svolgeranno rigorosamente a porte chiuse con il personale di ogni scuderia ridotto ai minimi termini nel numero di 80 totali per team compresi i piloti. A seconda dell'evolversi della pandemia, si deciderà se e quando aprire alcuni eventi con la Formula Uno che ha predisposto alcune norme di sicurezza a seconda che ci siano o meno spettatori assiepati sugli spalti. I media avranno accesso per forza di cose a numero ridotto e ristretto e non ci potrà essere nessun contatto all’interno delle varie squadre con tamponi che andranno ripetuti sul circuito ogni cinque giorni.

Modifiche tecniche congelate

Le monoposto che prenderanno il via domenica nel gp d’Austria non saranno molto diverse da quelle che avrebbero dovuto gareggiare in Australia a metà marzo. Da questa gara però scatterà una sorta di congelamento di molte parti delle vetture: dal telaio, ai sistemi di sicurezza e trasmissione, i pedali, il sistema di alimentazione, l’impianto idraulico, i cerchi, le termo coperte, le pinze dei freni, gli scambiatori di calore, la radio di bordo, il sistema per bere del pilota e le attrezzature per fare i pit stop. Questa sorta di congelamento durerà fino al 2021, anno in cui entra in vigore il budget cap ovvero il cosiddetto tetto di spese massime consentite per ogni scuderia per poter risparmiare sui costi.

Scuderie, piloti e stipendi

Saranno dieci le scuderie e venti i piloti che prenderanno il via in questa strana stagione 2020 di Formula Uno: Mercedes, Ferrari, Red Bull, Renault, Alfa Romeo, Williams, McLaren, Haas, Alpha Tauri e Racing Point.


Per quanto concerne gli stipendi, ovviamente, il più pagato sarà Lewis Hamilton con 45 milioni di euro, seguito da Sebastian Vettel a quota 40 e al suo ultimo anno in Ferrari, terzo Daniel Ricciardo con 24 (Renault). Charles Leclerc è quinto con 9 dietro a Max Verstappen che ne guadagnerà 15. Sesto posto per il compagno di scuderia di Hamilton Valterri Bottas con soli 7 milioni di euro.
Settimo posto per Ocon della Renault con 4 milioni di euro di poco davanti a Perez della Racing Point con 3,5. A quota 3 i due piloti McLaren Sainz e Norris ma anche Kimi Raikkonen con la sua Alfa Romeo. A quota 2 milioni di euro Albon, compagno di squadra di Verstappen alla Red Bull, a quota 1,5 le due Haas di Grosjean e Magnussen.

Un milione di euro per Lance Stroll con la sua Racing Point, Nicholas Latifi con la Williams e Pierre Gasly con l’Alpha Tauri. Terzultimo in questa graduatoria Giovinazzi con 400.000 euro su Alfa Romeo, penultimo Kvyat con l’altra Alpha Tauri con 250.000, ultimo George Russell che con la sua Williams guadagnerà 200.000 euro.

Mercedes favorita, Hamilton vuole entrare nella storia

Naturalmente la squadra da battere sarà come sempre la Mercedes che viene da anni in cui la sta facendo letteralmente da padrona. In Austria Hamilton e Bottas correranno con una monoposto con una livrea nera per dire no apertamente al razzismo con la scritta #WeRaceAsOne, a supporto della campagna della Formuna Uno per le diversità.

Lewis Hamilton, 35 anni ha un solo obiettivo: conquistare il settimo titolo del mondo in carriera per eguagliare il più grande di sempre Michael Schumacher. Le due Frecce d’Argento inoltre potranno contare sul Das, il sistema di sterzo a doppio asse che cambia in movimento l'assetto delle ruote anteriori dando un vantaggio enorme in fase di spinta.

Incognita Ferrari

Ai nastri di partenza di questo 2020 di Formula Uno per la Ferrari ci saranno il giovanissimo Charles Leclerc e Sebastian Vettel alla sua ultima annata con il Cavallino rampante. Il tedesco sarà sostituito dal giovane Carlos Sainz a partire dalla prossima stagione con la rossa che si è voluta cautelare per l’immediato futuro. Le strade del quattro volte campione del mondo di Heppenheim e della Ferrari si divideranno dopo anni duri, intensi e senza vittorie.

Vettel, però, avrà ancora la chance di poter dimostrare di essere un pilota di livello e di poter ancora dire la sua in questo campionato. Il sogno del tedesco è quello di vincere il suo quinto titolo mondiale ma bisognerà vedere se lui e la Ferrari saranno all’altezza della Mercedes. In tutto questo, però, non bisogna dimenticare Charles Leclerc che vuole dimostrare di essere presente e futuro per la Ferrari.

Il giovanissimo monegasco, che compirà 23 anni il prossimo 16 ottobre, si candida per essere la variabile impazzita per questo pazzo 2020. Hamilton, Vettel, Bottas, Leclerc, senza però dimenticarsi di Max Verstappen che con la sua Red Bull ha dimostrato di essere ambizioso, veloce e competitivo e darà filo da torcere fino alla fine a tutti.

La Ferrari sogna di poter vedere trionfare un proprio pilota dato che questa eventualità non accade dal 2007 quando fu Kimi Raikkonen a trionfare davanti a Hamilton e Fernando Alonso. La Rossa, inoltre, non vince la classifica costruttori dal 2008 e dunque in entrambi i casi sono troppi anni che la casa di Maranello è ingiustificatamente a bocca asciutta dopo lauti e ingenti investimenti, oltre 500 milioni di euro, in ingaggio piloti.

Quest’anno dovrà essere per forza di cose la stagione del rilancio in casa Ferrari per non deprimere ulteriormente un ambiente che sembra già abbastanza depresso

dalla mancanza di vittorie. Vettel e Leclerc sono dunque chiamati a cinque mesi di altissimo livello per cercare di portare gioie e non più dolori a una delle scuderie più importanti della storia della Formula Uno.

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