Pier Augusto Stagi
Osimo Li hanno appesi al muro. Tutti schiantati, come in un cartone animato. Loro due passano come razzi, gli altri restano lì con le gambe in croce. I due sono i primi della classe. I primi della classifica. I dominatori assoluti e incontrastati di questo Giro che punta deciso verso il cielo e, soprattutto, verso lo Zoncolan di sabato. I due sono la maglia rosa Simon Yates e l'ultimo trionfatore del Giro, Tom Dumoulin. Gli altri, chi più, chi meno, pagano dazio e conto tutto assieme. Pozzovivo e Pinot molto poco, il minimo sindacale, gli atri qualcosa di più. Molto di più.
Ma andiamo con ordine, e riavvolgiamo il nastro di una giornata che anche ieri dopo quella di Gualdo Tadino martedì è stata tutt'altro che banale. L'uomo del giorno è ancora una volta il 25enne britannico Simon Yates, che mette il secondo sigillo in questo Giro, dopo la strepitosa vittoria di domenica scorsa a Campo Imperatore, sul Gran Sasso.
La maglia rosa si prende il traguardo di Osimo, 12ª tappa del Giro d'Italia (156 km), con una rasoiata portata negli ultimi 1500 metri, quando la strada s'impenna sotto i pedali, con pendenze che raggiugono anche il 16%. Un'azione da manuale. Ideale per un corridore dalle sue caratteristiche: sublime scattista. Gli resiste solo Dumoulin che, se ce ne fosse ancora bisogno, si candida come principale e forse unico rivale della maglia rosa.
L'olandese lascia per strada solo 2, ma dà una dimostrazione eccezionale di forza e intelligenza tattica: non risponde allo scatto del britannico, e decide di non andare fuori giri, procedendo con il suo passo, così da contenere al minimo il gap. Terzo il nostro Davide Formolo; quinto Domenico Pozzovivo a 8''. Fabio Aru è decimo e cede 21'' alla maglia rosa. Ritardo più pesante invece per Chris Froome, che va in difficoltà negli ultimi cinque chilometri e lascia sul pavé di Osimo altri 40'', confermando che caduta o non caduta, la sua condizione pare essere parecchio lacunosa e lontana dai giorni migliori.
La seconda vittoria in maglia rosa dopo il successo in cima a Campo Imperatore proietta Yates a 47'' su Dumoulin e a 1'04'' su Pinot (settimo a Osimo, a 8''). Il migliore degli italiani è sempre Pozzovivo, quarto a 1'18'', che precede la maglia bianca Carapaz. Il ritardo di Aru ora è di 3'10''; più indietro Froome che scivola al 12° posto con 3'20''.
Il Giro ieri ha ricordato Gino Bartali, Giusto tra le nazioni, alla partenza di Assisi e Michele Scarponi, quando nel finale è transitato da Filottrano, paese dell'indimenticato campione marchigiano. La giornata è stata caratterizzata da una fuga con Alessandro De Marchi e Luis Leon Sanchez raggiunti da Fausto Masnada, Mirco Maestri e Alex Turrin.
Il gruppo alle spalle ha controllato, tenendoli a una distanza di sicurezza, prima di andare a chiudere. Il plotone è tornato compatto ai -5 km, quando la corsa è letteralmente esplosa: con Yates che dà gas e fa il vuoto e il solo Dumoulin gli resta a ruota. Tutti gli altri là, appesi al muro.
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